Rossi rimane in silenzio
Rossiurla, i giocatori rispondono sul campo provando schemi per confezionare una nuova imboscata. Ci riprovano i biancocelesti a capolgere i pronostici della vigilia così come accadde il 10 dicembre dell'anno scorso. Tre a zero, la partita perfetta che la Lazio sogna di ripetere stasera a un anno di distanza. Ma rispetto a quella sfida non ci sono più Peruzzi e Oddo, non c'è Behrami fermato da una tonsillite che lo tormenta da tre giorni, mancano gli infortunati Siviglia e Mauri. Cristian Ledesma gioca a 24 giorni dall'operazione: un grande rischio ma l'argentino è uno vero e non ha potuto dire di no a Rossi nel momento del bisogno. Il tecnico ha vissuto la solita vigilia prima del derby (finora ne ha vinto uno, pareggiati due e perso uno). È rimasto in silenzio stavolta per colpa della vicenda dell'intercettazione ma per scaramanzia non avrebbe parlato comunque. Si è chiuso in se stesso con i suoi dubbi ma anche le sue certezze su un'integrità morale al di sopra di ogni sospetto. È amareggiato ma non si arrende e riprova a mandare in crisi la Roma. Il tuffo nel Fontanone del Gianicolo rimarrà sempre nella memoria delle stracittadine, stavolta nessun voto, nessun fioretto, solo la voglia di ribaltare il pronostico e dimostrare che la sua Lazio non è figlia di un Dio minore rispetto ai celebrati campioni giallorossi. L'allenatore in campo della Lazio, Marco Ballotta, si presenta in sala stampa e dice tutto quello che avrebbe potuto dire Rossi: «È un momento delicato per noi e che magari può dare la svolta al nostro campionato. È una gara delicata. Serve "la partita", non come quella di domenica nella quale sotto alcuni punti di vista non ci siamo stati. Ci vuole la stessa intensità messa contro il Real Madrid. È una gara che tutta la città aspetta, noi la sentiamo molto e dobbiamo fare vedere chi siamo». Alla Roma mancherà, oltre a Taddei e Aquilani, anche capitan Totti, ma per Ballotta non sono assenze che possono fare la differenza: «Penso che la Roma sia una squadra forte, non è un giocatore che manca che fa la differenza e che fa cambiare volto alla squadra. Loro hanno trovato automatismi e intesa che li fanno rendere al massimo. Stanno facendo molto bene sia in campionato che in Champions. Purtroppo per noi le cose non vanno. Poteva essere l'anno della nostra consacrazione ma sono stati fatti degli errori durante l'estate. Contro la Roma, però, dovremo solo pensare a dare il massimo per vincere e cambiare il corso della stagione». Tra qualche ora la verità ma la Lazio non ci sta al ruolo della vittima sacrificale e farà di tutto per fare uno «scherzetto» alla Roma.