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Abete: La crisi degli stadi vuoti risolta privatizzando gli impianti

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Queste le cifre della crisi legata agli impianti: il primo risultato è che le grandi sono sempre più povere rispetto alle consorelle europee più prestigiose, aumenta la dipendenza assoluta dalla tv, cresce la disaffezione dei tifosi «buoni» (famiglie e bambini). Conseguenze di impianti vecchi, scomodi e usati solo per le partite. Per invertire questo trend non resta che cambiare lo stadio, costruirselo nuovo tenendo conto dei bisogni della città e del quartiere nel quale si inserisce, farlo diventare un luogo confortevole dove si va tutti i giorni della settimana per attività diverse. Della privatizzazione degli stadi come una necessità assoluta e urgente del calcio italiano si è parlato a Bergamo, nell'ambito delle manifestazioni per il centenario dell'Atalanta, con la partecipazione, tra gli altri, del presidente della Figc Giancarlo Abete e dell'ex ct della nazionale campione del mondo Marcello Lippi. «Privatizzare gli stadi, o comunque affidarne la gestione a lungo termine alle società con formule giuridiche e contrattuali da concordare - ha ricordato Abete - secondo un modello italiano, resta uno degli obiettivi prioritari: stadi più funzionali con minori rischi per la sicurezza, più comodi e accoglienti per incentivare l'afflusso dei tifosi, aprire alle famiglie, favorire un clima di serenità e di divertimento che sono alla base di ogni evento sportivo».

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