Caos diritti tv

Presenti a Largo Chigi, oltre al Ministro dello Sport Giovanna Melandri e al sottosegretario Giovanni Lolli, il presidente di Lega Antonio Matarrese, il vicepresidente vicario Rosella Sensi, Adriano Galliani e Claudio Lotito. L'ultimatum è stato fissato per il 4 novembre, data ultima in cui i dirigenti dovranno - per forza di cose - trovare un accordo all'interno della Lega Calcio. I problemi da risolvere sono ancora molti: dalla mutualità alla ripartizione dei diritti collettivi a partire dal 2010. «É stato un incontro proficuo - ha dichiarato il ministro Melandri - abbiamo ascoltato attentamente le esigenze poste dai vertici del calcio convenendo con loro sulle strategie. Adesso sta a loro trovare l'accordo: noi non faremo scadere la legge perchè siamo assolutamente convinti del valore strategico della riforma. Non tollereremo ulteriori ritardi: entro il 9 novembre presenteremo in Consiglio dei Ministri i decreti attuativi della legge delega sui diritti televisivi. Ci auguriamo che i vertici del calcio italiano sappiano trovare un'intesa: questa è un'occasione unica. La legge delega ha tre obiettivi: la valorizzazione del calcio italiano, un nuovo equilibrio competitivo e la destinazione di una quota alla dimensione sociale (settori giovanili e stadi). La vendita collettiva dei diritti televisivi consentirà una valorizzazione del prodotto che fino ad oggi è venuta a mancare». Ora la palla passa alle società di calcio che entro il 4 novembre dovranno trovare un accordo. «Per quel giorno - ha concluso il ministro Giovanna Melandri - mi aspetto un regolamento condiviso e conforme alla legge delega». Anche perchè, dentro al cassetto, sono già pronti i decreti che verrebbero eventualmente presentati al Consiglio dei Ministri del prossimo 9 novembre. La situazione non sembra così semplice: Galliani parla di tre anime all'interno della Lega, mentre il presidente Matarrese ammette le difficoltà nel far confluire gli interessi di tutti i club professionistici in un unico accordo collettivo. «É necessario vendere il prodotto ottenendo il massimo - ha dichiarato il numero uno della Lega Calcio - per far questo serve la concorrenza. Vorremmo evitare che il Governo possa procedere per sua iniziativa, dovremo varare entro il 4 novembre un piano di distribuzione delle risorse, ma non è facile. Se assegnamo risorse enormi ai piccoli club salta il banco. Al momento non posso preoccuparmi delle componenti esterne alla Lega: qui si parla di dilettanti, di serie C, di fondi per lo stadio, ma è bene evidenziare che in serie B c'è una crisi enorme. La soluzione si trova non rinunciando a una fetta di torta, ma ingrandendo la torta stessa. Con 950 milioni di euro - ha concluso Matarrese - si potrebbe varare un programma sereno». I novanta minuti di ieri non sono bastati: la partita è appena iniziata.