Massa in Ferrari fino al 2010
Non vincerà mai il titolo. Do perciò per scontato che Montezemolo e Todt non abbiano sempicemente voluto seguire il cattivo esempio del calcio, dove si prolungano contratti a tutto spiano nel timore di farsi sfilar di tasca i giocatori (anche i più scarsi) a parametro zero. In F1, infatti, sono soltanto Briatore e i team minori a dedicarsi al gioco della compravendita dei cartellini. E poi chi potrebbe aspirare a sfilare dalle tasche della Ferrari uno come Massa? Dunque la decisione di comunicare questa notizia proprio alla vigilia del Gp del Brasile, dove tutte le feroci controversie di questo tragicomico campionato saranno centrifugate insieme nel frullatore di un'unica corsa, può avere soltanto due tipi di motivazione, entrambe legate al futuro del bicampione del mondo Fernando Alonso. Motivazione numero 1 (la più ragionevole): si tratta di una presa d'atto dell'irraggiungibilità di Alonso. Irraggiungibilità non soltanto nel 2008 ma anche nelle stagioni successive. Questo perché Alonso deve aver ormai trovato l'ovile in cui rifugiarsi dopo la fuga dagli orrori-McLaren, con tutta probabilità più la Renault che la Toyota. Tornare alla Renault avrebbe infatti senso soltanto con un piano triennale, perché Alonso sa già che nel 2008 bisognerà lavorare più con l'obiettivo di ricostruire il team che di vincere. Complimenti, comunque, a Briatore per aver trovato i soldi necessari a condurre in porto l'onerosisima operazione (ecco perché non era in Cina: stava trattando con gli sponsor). Motivazione numero 2 (la più sfrenatamente dietrologa): si tratta di un depistaggio. Per portare Alonso alla Ferrari bisogna lavorare a fari spenti e quale modo di spegnere i fari è migliore di una conferma a lungo termine di Massa? Tanto il manager di Massa è il figlio di Todt e in caso di successo dell'operazione-Alonso sarebbe facile convincerlo ad accettare una ben remunerata soluzione alternativa, magari la stessa Renault...