Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Zauri sveglia la Lazio: servono vittorie

default_image

  • a
  • a
  • a

La squadra è rimasta invariata per dieci undicesimi, ma è quell'elemento che, al momento, fa la differenza, sul terreno di gioco così come all'interno dello spogliatoio. «Peruzzi è un condottiero, è l'uomo che ci manca - afferma Stendardo in sala stampa davanti a taccuini e microfoni - Angelo potrebbe esserci ancora utile come dirigente, la sua esperienza sarebbe preziosa: sarebbe importante averlo nuovamente nel gruppo». Una figura di peso, un campione dentro e fuori dal campo che in molti vorrebbero rivedere tra i pali. «Rispetterei la sua eventuale scelta di tornare a giocare - dichiara il difensore - qualora decidesse di riprendere la carriera come giocatore non potrei che condividere, per il calcio italiano sarebbe bello rivederlo giocare». Il tonfo con il Milan ha spento immediatamente gli entusiasmi per l'ottima prestazione contro il Real Madrid. «Dobbiamo essere consapevoli delle nostre qualità - continua Stendardo - dobbiamo ritrovare fiducia in noi stessi e ripartire lasciandoci alle spalle la prestazione negativa contro il Milan. Non è giusto addossare tutte le responsabilità al nostro portiere: Muslera ha sbagliato come tutti gli altri. È stata una prestazione negativa, ma adesso chiudiamo qui il capitolo Milan e guardiamo avanti». Il capitano Zauri, invece vorrebbe ripartire proprio da lì, per sottolineare come, in fondo, la Lazio abbia sbagliato soltanto un tempo contro i campioni d'Europa. «Il morale è basso perchè nel giro di quattro giorni siamo passati da una situazione esaltate ad una desolante. In poco tempo abbiamo rovinato quanto di buono eravamo riusciti a fare in Champions: prima della sfida col Milan il morale era alle stelle, ma contro i rossoneri abbiamo sbagliato solo un tempo. Adesso è necessario guardare avanti e trovare immediatamente un successo in campionato che possa restituirci fiducia. La classifica ci impone di vincere, una vittoria non solo sarebbe utile per scalare qualche posizione, ma anche e soprattutto per lo spirito della squadra». In effetti, guardando la posizione di classifica dei biancocelesti, c'è poco da stare allegri: sette punti in sette partite sono un patrimonio scarso per una formazione abituata a guardare la graduatoria da un'altra prospettiva. I numeri preoccupano Delio Rossi, che della difesa aveva fatto un punto di forza. Soltanto in due occasioni, contro Sampdoria ed Empoli, la sua squadra è riuscita a mantenere la porta inviolata. Ma non è da sottovalutare neppure il dato degli infortunati che hanno costretto l'allenatore a schierare, in questo avvio di stagione, una difesa rabberciata con giocatori spesso costretti a scendere in campo in condizioni fisiche non ottimali. La sosta consentirà a Rossi di recuperare giocatori, e agli stessi giocatori di recuperare energie.

Dai blog