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I rossoneri devono scacciare la crisi

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Il Milan a Glasgow con il caso Kakà sullo sfondo Ancelotti: tutto chiarito, voglio lo spirito di Atene

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In virtù del successo alla prima giornata sul Benfica, i rossoneri non dovranno scendere in campo l'assillo della vittoria. Però, il non esaltante momento in campionato (quattro pareggi e una sconfitta) impongono alla squadra di Ancelotti di ritrovare al più presto il successo. Sebbene, secondo Galliani, non sia il caso di far drammi. «Il Milan - dice l'ad - è come l'Araba Fenice, risorge sempre dalle sue ceneri. E, per chi ha la memoria corta, ricordo che questa squadra ha vinto trofei fino a un mese fa. Discussioni tra Ancelotti e Kakà? In passato succedeva ben altro negli spogliatoi, solo che non c'erano le tv a riprendere tutto». Sul vertice di Milanello di lunedì scorso, Ancelotti precisa che «ci siamo parlati e siamo d'accordo su tutto, ma non facciamo ridere con i summit». Quanto alla formazione, Dida non sta benissimo, ma scenderà regolarmente in campo: «Se in condizione, giocherà di sicuro». Più incerta l'ultima maglia da assegnare: se la giocano Inzaghi e Gilardino per l'attacco: «In questo momento Inzaghi ha il 51% di possibilità di scendere in campo». Per i resto, il tecnico si affida alla squadra tipo, con il centrocampo a 5 (Gattuso, Pirlo e Ambrosini più Kakà e Seedorf) e in difesa Oddo-Jankulovski coppia di esterni, Nesta (non si è allenato per un problema intestinale ma ci sarà) e Bonera centrali. Più che la scarsa vena realizativa dell'attacco, Ancelotti si concentra sui problemi difensivi. «C'è qualcosa da rivedere, come ad esempio i gol presi in superiorità numerica». Diversi problemi di formazione per il Celtic: già infortunati difensori Wilson e Pressley, sabato scorso in campionato, il tecnico Strachan ha perso l'attaccante Vennegoor of Hesselink. Inoltre, non sono al meglio Jarosik, Zurawski e Nakamura: di questi, solo l'ex reggino può essere recuperato.

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