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Oltre ai sogni di rivincita in ballo gli ottavi

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Una serata particolare, quella, orrida già nelle premesse, alla squalifica di Perrotta andava ad aggiungersi, a pochi minuti dal via, la rinuncia a Taddei, così che Spalletti perdeva le due chiavi della manovra d'attacco. La partita della Roma era durata in pratica un quarto d'ora: promettente, anche, prima che il siluro di Carrick e l'impreparazione di Doni aprissero la strada a una valanga di errori fino a produrre lo scempio finale. Al momento del sorteggio, i romanisti si sono perfino entusiasmati all'idea di ritrovare gli eversori inglesi: un sogno, una possibile rivincita, anche se naturalmente l'importanza del duello va ricondotta ai riflessi sulla classifica e dunque sulla qualificazione agli ottavi, traguardo già raggiunto lo scorso anno. Tanto più che questa Roma, forte di un organico finalmente competitivo, stavolta ha un ruolo primario nel suo girone, naturalmente insieme con gli inglesi di Sir Alex, che molte sterline hanno speso per rendere ancora più sontuoso un organico già invidiabile, Hargreaves, Nani, Anderson e Tevez i nomi più importanti. Ma naturalmente i «red devils» avevano già una riserva di frecce avvelenate nella faretra, tanto che qualcuno dei nuovi arrivati, pur illustri, stenta ad alzarsi dalla panchina per trovare una posizione in campo. Perché è tornato Rooney, perché Cristiano Ronaldo è chiaramente un punto di forza irrinunciabile, perché Giggs è una leggenda, per non parlare della duttilità di Paul Scholes, architetto e manovale prezioso, e dei guizzi di Tevez. Una serata di impegno feroce, dunque, quella che attende la Roma, purtroppo non proprio al vertice della condizione psicologica dopo la resa di fronte all'Inter e lo scivolone dal primo al quarto posto in classifica. Molte attenuanti, tanta sfortuna, nei punti perduti con Juve e Fiorentina, nella sfida dell'Olimpico, invece, anche troppe distrazioni. Inutile prendersela con Giuly, nove giocatori su dieci avrebbero fatto come lui, più allarmante è l'inversione di tendenza che ha prodotto otto gol al passivo in tre partite, dopo quattro turni ufficiali con rete immacolata. Non ci sarà Panucci, che avrebbe fatto meglio a saltare la Nazionale, oggetto del contendere tra il difensore e Spalletti, si vedrà Cicinho visto che anche Cassetti è fermo ai box, ma per fortuna è recuperato Perrotta, così che non si riproporrà la premessa della stagione scorsa, rivelatasi drammatica. Luce fioca fioca sul mistero Panucci, forse tutto rientra nella normalità o forse tra Spalletti e il difensore c'è stato qualche confronto vivace, in riferimento alla partita giocata in azzurro, con ripercussioni sulla disponibilità per la Roma. Cicinho dovrebbe prenderne il posto a destra, accanto a Mexes e Juan, a sinistra lo stakanovista Tonetto, la sola incertezza della vigilia riguarda il centrocampo, più probabile Aquilani rispetto a Pizarro, sempre che i piccoli problemi fisici siano stati del tutto superati, ma abbiamo imparato che Spalletti ci riserva puntualmente qualche piccola sorpresa. Ma insomma non è che una variante cambi qualcosa, in una Roma finalmente in grado di concedersi delle scelte valide, ci vorrà soltanto una testa diversa, rispetto alle distrazioni ripetute che sono costate sette punti nelle ultime tre giornate di campionato. Neanche la Champions consente cali di concentrazione, meno che mai quando dall'altra parte della barricata c'è la grande favorita del girone.

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