L'osservatorio
La settima vittoria su altrettante partite regalata da Bari alla Nazionale è figlia di una superiorità tecnica talvolta imbarazzante nei confronti di avversari mai capaci di creare pericoli a Buffon, neanche quando l'Italia aveva abbassato il livello di tensione una volta messo al sicuro il risultato. Doppietta di Luca Toni nella sua interpretazione preferita, il colpo di testa, protagonisti assoluti i centrali di metà campo, De Rossi esente da qualsiasi sbavatura, Gattuso miracolo di dinamismo e propiziatore del raddoppio con un break straordinario. Delusione per Camoranesi, meglio nella ripresa, e per Di Natale, ma insomma la vittoria che rilancia l'Italia nasce dalle capacità recitative individuali dei più ispirati. Un gol dopo undici minuti, la spinta ideale per modificare le premesse tattiche della partita, la Scozia costretta a cercare qualcosa in più, non soltanto i lanci velleitari per l'isolato Miller. E infatti per un'altra ventina di muniti è stata l'Italia ad amministrare la partita, senza però creare situazioni concrete per un più rassicurante vantaggio. In realtà l'intento di riproporre i felici schemi romanisti si confermava utopico, soprattutto per i disagi dei due esterni alti, a destra Camoranesi impalpabile ma ispirato Oddo, così come il suo omologo di sinistra Zambrotta. Il solo disegno tattico realmente funzionante era quello che vedeva il difensore milanista al lancio sui calci piazzati, tutti pericolosi e in grado di produrre l'acrobazia di Toni per la girata di testa vincente. Fino alla mezz'ora gli Azzurri non sembravano preoccupati di spingere oltre il minimo indispensabile, così da ridare animo agli scozzesi, incisivi nella parte conclusiva del primo tempo, regia del solito Ferguson e caparbietà di Miller in attacco. Non proprio un segnale incoraggiante da Odessa, un gol di Gusev sufficiente per avvilire le velleità della Lituania. La sola Ucraina a sorridere, già a livello della Francia e, con lo stesso numero di partite, e della Scozia con una gara in più. A ribadire, in un certo senso, come i problemi dell'Italia restino legati a quel pareggio interno nella gara di esordio delle qualificazioni proprio contro i lituani, due punti perduti che potrebbero pesare come macigni alla resa finale dei conti nella corsa ai primi due posti.