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di RINO TOMMASI SOLTANTO qualche settimana fa Roger Federer era l'incontrastato ...

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Premesso che due incontri, entrambi perduti contro l'argentino Guillermo Canas, non possono modificare né il giudizio tecnico, né il prestigio e tanto meno la classifica mondiale ci si chiede che cosa possa essere successo al campione svizzero battuto al primo turno ad Indian Wells ed al terzo turno a Key Biscayne da un avversario che due anni fa è stato numero 8 al mondo ma che ora è al numero 55 della classifica del computer. Pare evidente che non si può parlare di sorpresa, al contrario è molto probabile che Federer abbia affrontato il secondo incontro sapendo di poter correre dei rischi. Pur giocando meglio di come aveva fatto ad Indian Wells, Federer ha comunque perduto il primo set, poi però ha trovato i suoi colpi, ha dominato il secondo set ed ha preso un buon vantaggio nel terzo. Un vantaggio che avrebbe potuto essere definitivo se Federer avesse sfruttato una delle quattro palle che gli avrebbero dato un secondo break di vantaggio (3 a 0 pesante). Invece Canas non si è arreso anche perché sostenuto dai molti argentini o sud-americani presenti in tribuna, ha recuperato il servizio di svantaggio e con l'aiuto di un paio di errori di Federer lo ha battuto in volata aggiudicandosi il tie-break decisivo per 7 punti a 5. Il momdo del tennis si chiede che cosa possa essere accaduto ad un giocatore che all'Open d'Australia era sembrato imbattibile. È vero che ci sono dei giocatori (Nalbandian e Nadal, tanto per fare due esempi) contro i quali Federer ha avuto parecchi problemi ma non credo che bastino due vittorie per definire Canas la bestia nera di Federer. Semmai è più probabile che per ragioni sue, che non conosco, lo svizzero abbia perso la sicurezza che lo aveva caratterizzato nei mesi precedenti. Sarà naturalmente interessante verificare la sua condizione nei tornei europei che lo attendono e nei quali Federer sarà costretto a giocare sulla superficie che gradisce di meno, la terra battuta. Lui sogna soprattutto il Roland Garros, che è il passaggio obbligato per il Grande Slam un traguardo che rappresenta la priorità per il giocatore. Intanto nello stesso torneo di Key Biscayne Serena Williams ha inflitto un'autentica lezione alla russa Maria Sharapova, da lei già battuta nella finale dell'Australian Open. Il punteggio è stato questa volta ancora più severo (6-1, 6-1) e giustifica pienamente il gesto eloquente con il quale la Williams ha salutato il pubblico: «Sono io la numero uno!» Come darle torto?

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