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Verso le elezioni della Figc

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Abete, ok anche dai dilettantiLa Lega D vota però Moratti vice al posto di Matarrese

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L'assemblea delle società di D si è svolta ieri a Roma e ha indicato, appunto, in Abete il candidato alla carica di presidente federale. Ma c'è un nodo da sciogliere. Che rivela lo stesso presidente della Lega dilettanti, Carlo Tavecchio. «L'indirizzo dell'assemblea delle società di D è quello di appoggiare Abete, ma purtroppo non possiamo provvedere a formalizzare la candidatura perché le norme statutarie prevedono che un candidato non possa essere indicato da più di tre componenti». Tavecchio ha anche una precisazione da fare, a cui sembra tenere particolarmente: «Per quanto riguarda il vice-presidente vicario, la proposta spetterà al presidente eletto. Non credo che andrà in porto l'operazione Matarrese. Noi non voteremo l'ipotesi Abete-Matarrese, perché puntiamo su Moratti. Solo così si potrà avere un voto unitario». Secondo il presidente dei dilettanti, «la Lega di A e B non può pretendere nulla perché ha il 17%. Sarà il presidente a indicare il suo vice. Spetterà poi al Consiglio federale approvare o meno la proposta. La Lega Nazionale dilettanti - conclude Tavecchio - è d'accordo nell'identificare nella Lega di A e B una ipotesi di vicepresidente vicaria, ma vogliamo un personaggio nuovo, secondo noi Moratti. Questa è l'ipotesi che noi percorreremo». Venerdì la Lega calcio aveva votato in modo quasi compatto, per una volta veloce, nell'assemblea straordinaria dei presidenti che dovevano designare il loro candidato alla presidenza della Figc. E, in poco più di un'ora, un risultato senza sorprese: disco verde da parte delle società del calcio professionistico (39 presenti, 38 sì e l'astensione della Sampdoria) per Giancarlo Abete alla presidenza. E per Antonio Matarrese, indicato come candidato vicepresidente vicario. Una soluzione alla quale i presidenti dei grandi club, quelli che mettono i soldi e vogliono contare nella gestione del movimento, arrivano dopo aver preso atto dell'indisponibilità di Luca Pancalli e dopo aver rimuginato se non fosse il caso di tentare il «colpaccio» e piazzarci direttamente Antonio Matarrese. Hanno lasciato perdere perché forse non tutti erano proprio d'accordo e, soprattutto, perchè avrebbero dovuto rimpiazzare il presidente della Lega, un'impresa, in questo momento, impossibile piuttosto che solo difficile.

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