Ciclismo, Raitre ore 14.50
Lo scriviamo pure in lettere, come sugli assegni: cento. Cento anni di Milano-Sanremo, dal piccolo spazzacamino valdostano Petit Breton nel 1907 a colui che oggi raccoglierà il testimone da Filippo Pozzato, ultimo vincitore in via Roma, dodici mesi fa. E potrebbe anche essere un'autosuccessione, perché Pozzato potrebbe sempre ripetere il colpo del 2006; il vicentino ha una condizione eccellente, ma non potrà piazzare il colpo a sorpresa come l'altra volta, e dovrà vedersela con una selva di sprinter inferociti, che vorranno tirare la cosa per le lunghe, fino al volatone: quello messo meglio è Bennati, aretino che ha fatto vedere più volte le terga a Boonen in questo scorcio di stagione; lo stesso Tom però non starà a guardare. E Petacchi? AleJet non sembra quello dei giorni migliori, ma da un fuoriclasse come lui ti aspetti sempre la trovata che risolve anche le pratiche peggiori. E poi che vogliamo dire di McEwen, autore di un capolavoro alla Tirreno? O di Napolitano, già piazzato nel 2006? E di Freire, un successo all'attivo nella Classicissima? E di Zabel, che di vittorie ne ha ottenute ben quattro? E ancora, Hushovd, Paolini, O'Grady, Eisel, tutti clienti durissimi per una corsa che - con felice intuizione - McEwen ha definito «la più facile da correre, la più difficile da vincere». Per non dire di coloro che tenteranno di anticipare gli sprinter: Bettini, Riccò, Rebellin, Sánchez, Kirchen, Ballan, Celestino, Ignatiev. Dove tenteranno di portar via il gruppetto, o di fare l'assolo? Sulla Cipressa, a 22 km dall'arrivo, o sul Poggio, ai meno 6? O sulla successiva, pericolosissima discesa? Stasera sapremo tutto, al termine dei 294 km più attesi dell'anno. Diretta Rai3 dalle 14.50.