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L'intervista-verità del capitano

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Il capitano: in passato potevo andare via, poi ho capito quanto fosse importante vestire questa maglia

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Francesco Totti si è confessato ai microfoni del Tg1. Il capitano dei giallorossi ha ripercorso a ritroso la sua storia, parlando della possibilità emersa in passato di andare via dalla Capitale, ma anche della scelta di rimanere e dell'importanza della famiglia. «La soddisfazione più grande - racconta - è indossare ogni volta la maglia della Roma. È stata la mia vittoria più grande. C'è stata in passato la possibilità di andare via, poi parlando con la mia famiglia e con i miei amici, ho capito quanto fosse importante rimanere a Roma e con la Roma». Ormai è ufficiale, anche dalla Figc lo hanno confermato, che Totti tornerà in nazionale a settembre, per sua scelta accettata dalla federazione. «Tra la Roma e l'azzurro per forza devo preferire la Roma», dice visto che da più di un anno ha una placca alla caviglia sinistra che non gli permette di lavorare a pieno. L'anno scorso ha stretto i denti per rispondere alla chiamata di Lippi e il tempo gli ha dato ragione. «Prima di partire per la Germania - dice Totti - il ct ci disse che o si vinceva il titolo oppure sarebbe stato meglio tornare a casa. Questo patto ci fece unire ancora di più, facendoci entrare nell'ottica che potevamo vincere il Mondiale». Una risposta a chi dà, nei suoi confronti, più giudizi sulla persona che sul calciatore: «È giusto quando dicono che sono umile, non è vero invece quando di me si dice che dico cattiverie». Ad aprile nascerà la secondogenita del capitano della Roma: «Non c'è lavoro, non c'è calcio paragonabile alla famiglia. Quando torno a casa e sto con mia moglie e mio figlio sto da dio. Ormai Cristian mi riconosce anche in tv, e quando mi vede mi chiama e dice gol».

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