di TIZIANO CARMELLINI FORSE non ci crede nemmeno lui, ma il ruolo gli impone almeno di provarci.
C'è da giocare una partita solo all'apparenza poco importante, ma che potrebbe invece far passare alla Roma un'estate un po' più tranquilla. Per farlo Spalletti avrà di nuovo per le mani la Roma migliore: quella titolare tranne Chivu ancora alle prese con i postumi dell'intervento al naso. Niente calcoli dunque, ma tre punti per poter pensare ancora meglio all'imminente doppio match di Champions. «Dobbiamo provare a vincere questa partita perché andare con propositi diversi può essere pericoloso. Loro stanno facendo un buon campionato — prova a spiegare Spalletti ai suoi — se si aggiungono ai punti fatti i quindici della penalizzazione, sarebbero la terza forza del campionato. Non sono d'accordo con chi dice che noi rendiamo solo se sotto pressione». Roma e Fiorentina, dunque, sono due squadre che sembrano equivalersi, tanto è vero che anche l'anno scorso lottarono per un accesso in Champions e che, se confrontiamo il loro rendimento nell'ultimo anno e mezzo con Spalletti e Prandelli (le 38 gare del campionato scorso e le 27 di quello attuale), in pratica hanno fatto gli stessi punti: 126 la Roma, 125 la Fiorentina. Un successo quindi per confermare un posto in classifica bello e importante. «Giusto e questo deve creare gli stimoli per i tre punti. Noi dobbiamo arrivare secondi, e le partire sono ancora tante da qui alla fine. Bisogna continuare a vincere». Cosa che alla Roma in trasferta non è ancora riuscita in questo 2007: almeno in campionato. «E sarebbe anche ora» scherza il tecnico. Ma Fiorentina-Roma è anche la sfida tra i due bomber più prolifici della serie A. Totti e Toni due modi diversi di essere attaccanti: Spalletti elogia l'attaccante viola, ma si tiene ben stretto il suo capitano. «Se fa gol Francesco è ancora meglio, sarebbe tutto perfetto» attacca il giallorosso sull'argomento prima di passare agli elogi per il rivale: giocatore che conosce benissimo per averlo allenato ai tempi dell'Empoli. «È molto bravo, e Francesco stesso (Totti, ndr) dice che è molto forte. Sono completamente diversi. Toni protegge molto bene la palla e trova appoggi nei compagni, forte sui colpi di testa e sulla forza, mette a terra qualsiasi palla buttata. Francesco sotto questo aspetto ha ancora dei margini. Però per come continua l'azione, per come la sviluppa in velocità quello che ha lui non ha Luca. Tutti e due sotto porta sono bravissimi». Il tecnico non poteva dimenticare la città che lo ha scoperto calcisticamente: per Spalletti Firenze e la Fiorentina meritano il palcoscenico europeo. «È una realtà calcistica molto importante. Per certi versi assomiglia a Roma, ti crea questo entusiasmo, questo affetto quando vivi la città lo percepisci. Mi fa piacere che stiano passando un momento importante e sono convinto che cresceranno ancora. È una società interessata a grandi risultati e si vede». Quindi un passaggio sul collega Prandelli colquale si è dato il cambio sulla panchina giallorossa. «È un grande tecnico e una eprsona molto epr bene. Quando incontri squadre allenate da lui si intravede un modo giusto di lavorare: non è un caso se tutti i giocatori hanno un'ottima considerazione di lui». Chiusura sulla nazionale e sulle convocazioni che i tecnici di Italia e Francia dirameranno in vista delle prossime amichevoli. Mexes è stato covocatoe potrebbe toccare anche a Tonetto: pe rla prima volta. «Phil forse non è stato molto seguito altrimenti lo avrebbero chiamato prima. Tonetto? Lo meriterebbe, è uno dei migliori in Europa in quel ruolo». t.carmellini@iltempo.it