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L'osservatorio

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Strade diverse stesso obiettivo

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Dunque eccole di fronte, i due che si contendono, salvo improbabili ma non impossibili intrusioni (c'è anche Rocchi, al quale sta stretto il ruolo di comprimario), ma la corsa sembrano doverla condurre fino in fondo Francesco Totti e Luca Toni. Duello indiretto, quello di domenica al Franchi, con il capitano romanista che dovrà scrollarsi di dosso una sorta di stregoneria maligna, quel gol sul campo della Fiorentina che finora la sorte gli ha negato. Francesco non è nato attaccante di ruolo, se questo termine si usa per definire le prime punte, quelle che pensano soltanto a buttare il pallone in porta, occasionale qualsiasi altro tipo di incombenza. Rimangono nella memoria degli sportivi più attenti, e certamente nessuno potrà cancellarli dell'album del tifo giallorosso, quegli assist spalle alla porta, la capacità di intuire ciò che la prospettiva impedisce di vedere, il compagno lanciato verso l'area avversaria e quel pallone che gli arriva docile e invitante sul lancio cieco del capitano. C aratteristiche differenti, dunque, da quello dei bomber tradizionali, da Roberto Pruzzo a Paolino Pulici, a Pippo Inzaghi, e soprattutto a Enrico Chiesa e Vincenzino Montella i due che Totti a da poco ha scavalcato nel conto totale delle reti, fino a diventare l'italiano più volte a segno in serie A tra i giocatori ancora in attività. Luca Toni, invece, con quel suo portamento un po' sgraziato, condizionato dalla statura fuori ordinanza, non ha conosciuto altri mestieri: e la sua carriera se le costruita lentamente se è vero, come è vero che a ventidue anni giocava ancora in serie C1. E, guarda caso, proprio a Roma con la maglia di quella Lodigiani che tanti campioni ha regalato al calcio nazionale. Tre anni anni di èlite, però in provincia, la gloria sarebbe invece arrivata con la stagione di transito tra i cadetti, le trenta reti a siglare il ritorno in serie A del Palermo, stessa maglia l'anno successivo, poi il burrascoso divorzio per cercare gloria nella Fiorentina, subito il record personale di gol segnati in stagione, ma anche l'amarezza di una penalizzazione fatta per inibire immediati sogni di gloria. Però anche un titolo di campione del mondo. Proprio come quello conquistato dal rivale di domenica prossima: e tante grazie per quell'assist meraviglioso della partita contro l'Ucraina. Sembrerà strano, Toni, dover inseguire un fantasista che non ha mai fatto del gol la sua professione ma che l'emergenza Roma ha chiamato ad un compito nuovo, accettato forse con qualche iniziale riserva mentale ma con ammirevole slancio, fino a trarne straordinaria gratificazione. Il bomber Toni è il prodotto di una propensione tecnica sorretta da un livello atletico invidiabile, il bomber Totti è il prodotto nella carriera di prima punta appena intrapresa, del miracolo delineato da Spalletti e reso realtà dal genio calcistico del capitano, nei secoli fedele.

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