Il difensore convocato in nazionale da Domenech

O meglio, il procuratore del francese ha programmato una visita nella Capitale lunga cinque giorni. Olivier Jouanneaux, fresco di squalifica della Fifa (terminata i primi di marzo), sbarcherà a Roma per la gara col Milan del 31 e resterà fino alla partita successiva, ovvero l'andata dei quarti di Champions con il Manchester. Oltre a due serate da vivere nella tribuna autorità dell'Olimpico, l'agente trascorrerà qualche ora nelle stanze di Trigoria. Dall'altra parte del tavolo i dirigenti Pradè e Mazzoleni gli sottoporranno l'offerta per il rinnovo. Attorno al futuro di Mexes, convocato dalla Francia per la gare con Lituania e Austria, ruotano tutte le strategie giallorosse: dopo di lui andranno affrontate le situazioni di Chivu (scadenza 2008), Mancini (2009), De Rossi (2009) e Ferrari (2008) e la società vuole evitare il gioco al rialzo dei rispettivi procuratori. Quindi al francese verrà proposto un contratto fino al 2011 (o 2012) e ingaggio a due milioni e mezzo di euro, premi compresi. Ovvero il tetto massimo degli stipendi auto-imposto dalla Roma. La risposta di Mexes? Pur non avendo una palla di vetro, non è azzardato prevederne una negativa. Le lusinghe italiane (Milan), spagnole (Real Madrid) e inglesi (Liverpool) continuano ad arrivare all'orecchio di Jouanneaux. Se Mexes decidesse di fare le valige, potrebbe guadagnare tre milioni e mezzo a stagione: proposte con la quali la Roma non ha intenzione di pareggiare. Al momento il Real non rappresenta più il pericolo principale per i giallorossi: Franco Baldini ha pronte le valige per tornare in Italia. E senza la sua presenza a Madrid, le «merengues» potrebbero rivolgersi altrove. In Germania per esempio: in Spagna danno per fatto l'arrivo di Metzelder del Borussia Dortmund alla corte di Capello. La Roma dovrà comunque alzare l'offerta per sperare di convincere Mexes e, soprattutto, Jouanneaux che spinge per una diversa sistemazione del giocatore. Intanto, sono in arrivo novità per lo sponsor tecnico: la Legea ha presentato un'offerta di accordo pluriennale a circa sei milioni a stagione. La Diadora ha tempo fino al 30 aprile per pareggiarla e una certezza: Totti non cambierà comunque sponsor personale. a.austini@iltempo.it