Una grande prova per un traguardo molto prestigioso
Forse meno doloroso quello della Roma, che almeno non ha registrato gol pesanti al passivo, quindi teoricamente è l'Inter a fronteggiare l'ostacolo più alto, anche se probabilmente il Valencia attuale, fin da inizio stagione tormentato da infortuni a raffica, non vale il Lione che si avvia a festeggiare il suo sesto titolo consecutivo, impresa molto ardua in tutta l'Europa calcistica che conta. Però l'attuale capolista del nostro campionato deve essere valutata in base a un potenziale offensivo che finora ha prodotto un vantaggio stratosferico, mascherando le non del tutto infrequenti distrazioni difensive, così che il confronto del Mestalla propone sostanzialmente un grande equilibriio, visto anche che gli spagnoli attraversano un periodo di forma non del tutto rassicurante, al contrario dei rivali italiani, che possono contare sulla classe di Ibra, ma anche sulla duttilità degli uomini di centrocampo, in grado di interpretare anche schemi apparentemente improvvisati. Sul piano delle quotazioni a livello internazionale, la Roma ha indubbiamente qualcosa in meno del Lione, però ha più volte dimostrato di saper essere competitiva, quando l'organico titolare risponde in blocco all'appello, come avverrà questa sera alla Gerland. Non è un fattore particolarmente gradevole, per Spalletti e per i suoi, il connotato del nervosismo che, artatamentre, i francesi stanno tentando di conferire allo scontro. Primo perché la Roma non sempre ha interpretato al meglio le partite giocate sul filo dei nervi, poi perché la serenità d'animo sarà un elemento indispensabile per venire a capo del problema. Certo, l'avere attizzato il fuoco di una polemica che non ha giustificazioni concrete, è forse un segnale di insicurezza da parte di una squadra che, senza rivali in patria, non è mai andata oltre i quarti della più illustre competizione europea, ma la Roma dovrà essere brava a non lasciarsi contagiare dalla frenesia, a giocare secondo le proprie attitudini che nella gara di andata i francesi non hanno avuto modo di collaudare, forse proprio a causa del fin troppo contratto avvio romanista. Alla Gerland, i romani dovranno offrire il massimo della loro espressione calcistica, che ha pochi termini di paragone in Italia ma anche in Europa, per portare via quel pareggio con gol che significherebbe qualificazione, già obiettivo prestigioso, ma anche maggiori garanzie economiche per il futuro, in vista degli scogli dei rinnovi contrattuali. In ogni caso, un grande appuntamento che la Roma e il suo capitano onoreranno al meglio, vada come vada, sotto gli occhi del mondo.