I protagonisti

Mascalzone Latino è un buon team». Francesco Rapetti, capitano di Alinghi, fa il punto sul suo futuro nella vela e sulla nuova sfida che il 23 giugno darà il via all'assegnazione della Coppa America. «Credo che la favorita a vincere la Louis Vuitton Cup sarà New Zealand. È molto veloce — continua Rapetti — e già nelle scorse regate ha dimostrato di essere al top». Tutta un'altra storia, quindi, rispetto a tre anni fa: «Gli altri challenge hanno colmato quel gap tecnico che tre anni fa ci ha portato alla vittoria. Ma noi rimaniamo comunque i favoriti». Per Alinghi c'è soprattutto la possibilità di studiare gli altri team nelle regate di aprile e maggio. «Abbiamo una barca studiata per i venti spagnoli di giugno — spiega il capitano di Alinghi — mentre gli altri hanno dovuto lavorare sul meteo di più mesi». Poi Rapetti si sofferma sulla competizione come evento spettacolare: «Dobbiamo fare in modo che la Coppa America diventi una competizione per tutti i tipi di pubblico. La mia medicina? Facciamo l'America's Cup una volta ogni due anni — spiega —, solo così il pubblico si appasiona e segue le regate con meno discontinuità». Tra le imbarcazioni italiane possibili pretendenti alla sfida finale col team svizzero naturalmente c'è Luna Rossa, già vincitrice nel 2000 della Louis Vuitton Cup. «Dopo dieci anni — tuona Romolo Ranieri, grinder di Luna Rossa — è arrivato il momento di portare a casa questa Coppa. Scenderemo col coltello fra i denti». Il team di Prada dovrà però vincere ancora una volta la Louis Vuitton Cup prima di lanciare il guanto di sfida ad Alinghi: «Sarà una grande competizione — dice Ranieri — da vincere soprattutto contro New Zealand che è la squadra più compatta e con più esperienza. Ma bisogna temere anche Mascalzone e gli spagnoli. Noi ci siamo allenati bene e il tempo a Valencia era dalla nostra. Per ora siamo andati alla grande, ma finchè non siamo in acqua contro gli altri challenge non si può dire niente». E intanto Mascalzone ha fatto parlare di se battendo Luna Rossa in una sfida d'allenamento. «Sì abbiamo vinto di venti secondi, ma dipende anche se usi la barca vecchia o quella nuova — ha detto Mauro Pelaschier di Mascalzone — Nelle prove ci siamo difesi, poi si vedrà». Fiducioso anche Roberto Ferrarese, allenatore di +39: «Il meteo è in linea con le statistiche, le barche sono tutte all-round, dobbiamo ringraziare Valencia e il suo clima se arriviamo preparati alla sfida. Ce la giocheremo fino alla fine». Fab. Per.