Sonetti recrimina per un rigore
«È colpa mia - riconosce Spalletti - se non riesco a far avere ai giocatori la stessa mentalità quando affrontiamo squadre abbordabili». Un mea culpa in piena regola. «Non capisco perché in alcune occasioni non si riesce a fornire buone prestazioni, ma a Lione faremo bene. Con l'Ascoli è stato sbagliato l'atteggiamento del collettivo, le assenze non contano». In Francia torneranno tutti i titolari, «anche se un singolo calciatore non fa lo spirito di squadra. Se rientra Taddei o un altro, non si rimettono le cose a posto. Dire che eravamo già con la testa a Lione - accusa ancora Spalletti - è segno che si prova a nascondere che non c'è una mentalità giusta di grupp». All'amarezza dell'allenatore giallorosso si aggiunge la rabbia di Sonetti. «Mi spiace - dice il tecnico dell'Ascoli - che anche stavolta ci abbiano negato un rigore chiaro: Pizarro ha il braccio largo sul tiro di Soncin». Mexes ha vissuto la partita da spettatore, pregustando un ritorno in patria da vincitore. «Per me - racconta il difensore al sito dell'Uefa - sarà una gara speciale perché non ho più giocato in Francia da quando ho lasciato l'Auxerre. Se giocherò male, la mia prestazione non passerà inosservata. Ma questo non mi preoccupa. Noi siamo forti e non abbiamo nulla da perdere. Il Lione è favorito e avrà più pressioneLa Champions League è un'avventura magica e vogliamo farla durare il più a lungo possibile». Poi, Mexes prevede un grande futuro per la Roma: buon segno in vista del rinnovo. «Siamo una squadra giovane con un capitano trascinatore come Totti. Credo che ci toglieremo delle soddisfazioni negli anni a venire. E questa stagione non è ancora finita». Ale. Aus.