Assalto Lazio con Rocchi-Pandev

Obiettivo la Champions, anche se a Formello prevale la scaramanzia perché il refrain ormai mandato a memoria dice «che i traguardi vanno centrati e non proclamati». Un concetto che mette d'accordo tutti, salvo poi quell'accordo tra club e giocatori per il premio-quarto posto che sa d'investitura da consolidare. La Lazio è lì in alto, ha nel mirino il Palermo e nel quartier generale biancoceleste sanno che continuare a far finta di niente sarebbe ipocrita se oggi dovessero arrivare altri tre punti, che significherebbero quarta vittoria consecutiva. Rossi è fiducioso: «Giochiamo contro squadra in salute ma anche noi stiamo bene. Non sentiremo le tre partite consecutive, lavorare sull'entusiasmo è meglio che lavorare quando sei depresso». Poi la mente vola ai fotogrammi della gara d'andata quando la Samp si impose per 2-0. «Abbiamo commesso un errore in difesa, poi ci è stato assegnato contro un rigore almeno dubbio, altrimenti sarebbe stata una partita alla pari. C'è sempre a voglia di rivincita». Avrà l'imbarazzo della scelta, lì davanti, per scardinare il muro blucerchiato: ieri ha provato a lungo Jimenez al posto di Mauri, che non ha evidentemente entusiasmato il tecnico nei circa 65 minuti disputati contro il Catania. Normale avvicendamento, almeno a leggerlo tra le pieghe del discorso dell'allenatore biacoceleste. «Si gioca ogni tre giorni, devo fare valutazioni particolari. E poi mi porto comunque dietro 2-3 dubbi ogni settimana, deciderà solo nell'immediata vigilia della partita. Sono contento di avere quasi tutti a disposizione, tranne Peruzzi (alle prese con un guaio muscolare, al suo posto ci sarà ancora Ballotta, ndr). Preferisco scegliere nell'abbondanza. Da parte loro non mi aspetto un atteggiamento garibaldino, non è proprio nel loro Dna». Anche se davanti Novellino riproporrà il tandem Bonazzoli-Quagliarella, che, tra le coppie-gol del campionato, è certamente assestato in posizione di prestigio. Anche senza Flachi e con l'ex di turno Bazzani in panchina. Behrami tornerà in difesa, Belleri in panchina, Mudingayi a centrocampo e Rossi chiosa energicamente quando gli si fa notare che il centrocampo si presenterà in versione più «muscolare». «Anche con Behrami non era una linea mediana molto tecnica». Lo svizzero tornerà quindi a impreziosire quel pacchetto arretrato che rappresenta il top del torneo: è il meno battuto ma Rossi fa gli scongiuri. «Meglio non dirlo altrimenti succede come contro il Catania che prendiamo gol, diciamolo piano. Sono contento per i ragazzi. Fai delle scelte e se si rivelano giuste sono felice. Ho sentito troppe critiche nei confronti dei singoli. La ricetta è certamente l'equilibrio. Meglio senza Oddo? Massimo non l'ha mandato via nessuno, abbiamo dovuto accettare questa situazione a malincuore». Davanti toccherà ancora all'indovinato scioglilingua Rocchi-Pandev: il romagnolo si produce in un panegerico che scomoda paragoni illustri. «In questo momento il mio attacco lo cambierei solamente con Ronaldinho e Messi, sono d'accordo con Tare». Ritroverà anche Makinwa, dopo tre settimane di stop forzato. Prima della gara minuto di silenzio per ricordare la figura del primo presidente scudettato, Umberto Lenzini, a 20 anni dalla sua scomparsa. Società: entro il 15 marzo è prevista l'approvazione della semestrale. In settimana, invece, annunciato il pagamento del premio-Uefa relativo alla scorsa stagione. Il premio più importante, però, è quello legato al futuro. Alla Champions che campeggia all'orizzonte. La Lazio non vuole fallire la missione.