Via anche i manager Ma Toti congela tutto Oggi vertice decisivo
Ma siccome la società del Presidente Toti sembra non voler farsi sfuggire nulla ecco servita una giornata degna della miglior sceneggiatura di Hitchcock. I primi fotogrammi in realtà sono da film dell'orrore e scorrono per gli interminabili 40' con cui il Tau Vitoria ha fatto a polpette la squadra capitolina, giunta in terra basca accompagnata dalla speranzosa frase del suo coach Jasmin Repesa che aveva incautamente acceso speranze. «Abbiamo perso contro il Maccabi, possiamo vincere in Spagna». Più realista era sembrato Jon Stefansson che dopo la brutta prova di domenica scorsa contro Livorno, con la vittoria agguantata miracolosamente dopo un supplementare, aveva dichiarato: «Se giochiamo così male rischiamo di prenderne 30». La matematica non è un'opinione e siccome alla fine della contesa il tabellone segnava 99-56 per i padroni di casa lo scarto si era dilatato a ben 43 punti. In campo, Roma è sembrata una squadra senza idee, scarica, rassegnata e lontana da suo coach. Tanto che nella seconda fase dell'incontro Repesa si è accomodato in panchina incrociando le braccia senza dare ai suoi più nessuna indicazione. Tutto questo è stato il momento pubblico della disfatta, poi negli spogliatoi il coach croato, frustrato dall'impossibilità di dare una sterzata alla stagione, ha annunciato alla squadra che di lì a poco avrebbe rimesso il suo mandato nelle mani del Presidente Toti, che non aveva seguito la Virtus in trasferta. A differenza di quanto accaduto a novembre del 2006 questa volta il numero uno della società capitolina, forse anche spinto dall'indecente prova della squadra, ha accettato la rinuncia del tecnico. Ma la cosa non è finita qui. Perché dopo che la squadra era rientrata nella capitale si è sparsa la notizia, rilanciata da alcuni telegiornali sportivi e da un sito internet di un quotidiano nazionale che alle dimissioni di Repesa era seguito il licenziamento del general manager Roberto Brunamonti e del direttore sportivo Ario Costa. Insomma una sorta di decapitazione dell'area tecnica cui era seguito anche l'ordine di portare immediatamente in ritiro a Norcia la squadra, agli ordini dei vice Guido Saibene e Lino Frattin, fino a sabato quando poi sarebbe stata raggiunta Bologna per la sfida di domenica contro la VidiVici di Vlado Ilievski. Nel pomeriggio di ieri, mentre ormai anche le radio private cittadine avevano resi pubblici gli accadimenti e sui forum dei tifosi impazzavano le reazioni più disparate la società ha congelato il tutto con un laconico comunicato. «L'allenatore Jasmin Repesa, il ds Ario Costa e il gm Roberto Brunamonti sono e rimangono nel pieno delle loro rispettive funzioni all'interno della Società. Si informa inoltre che nella giornata di domani (oggi ndr) ci sarà una riunione della dirigenza per esaminare lo stato attuale della squadra». Le sollecitazioni giunte da influenti personaggi che hanno a cuore le sorti della Virtus e una riflessione più serena dello stesso presidente hanno portato a richiedere a Repesa di ragionare per 24 ore sul possibile ritiro delle dimissioni. Nel frattempo la società ha annullato il ritiro «punitivo» di Norcia e la squadra si è presentata in campo al Palazzetto per riprendere gli allenamenti guidata in campo dal duo Saibene-Frattin, con l'assenza di Repesa giustificata da un improvviso attacco febbrile. «È vero — ha confermato in serata il tecnico — ho l'influenza. Sono tornato dalla Spagna non sentendomi bene e ho preferito rimanere a casa. Dimissioni? Smentisco categoricamente». Oggi sarà quindi la giornata decisiva. L'impressione è che il destino di Roberto Brunamonti, da tempo vittima sacrificale di qualunque accadimento (forse anche dei cambi di clima...) sia segnato, non più quello di Costa, ieri sera di nuovo al lavoro per la Virtus. Mentre quello di Repesa resta nelle sue mani. Confermerà il suo addio o con uno moto d'orgoglio si rimetterà in ballo? Manca poco ed il giallo-Virtus avrà una soluzione.