La Roma è «vera» solo nella ripresa

Anche contro il Chievo, come già successo ormai troppo spesso ultimamente, la Roma ha regalato un tempo agli avversari. Praticamente quasi quaranta minuti di nulla prima di entrare in partita e iniziare a giocare da Roma, ma stavolta Totti & Co. hanno portato via un solo punto (due in totale contro il Chievo che già all'Olimpico aveva strappato un 1-1). Il ripetersi dell'evento inizia a preoccupare, perché non può bastare l'alibi Lione per assecondare un calo ormai vistoso. Calo difficilmente imputabile a un eventuale condizione fisica non ottimale, viste le riprese giocate fin qui dalla Roma. Nei secondi tempi la squadra di Spalletti si trasforma, ritrova il suo passo e dimostra di non stare sulle gambe come qualcuno voleva far credere. Insomma, la preparazione non sembra entrarci. Possibile che l'imminente incontro col Lione in Champions possa aver fatto così tanti danni nella testa e nelle gambe dei romanisti? La speranza di Spalletti è proprio questa, perché altrimenti il problema potrebbe cambiare entità. A cinque giorni dalla sfida che vale una stagione, il tecnico giallorosso si ritrova tra le mani la Roma peggiore degli ultimi mesi. Viene a mancare lo smalto e l'efficacia di giocatori che finora avevano fatto la differenza, Perrotta fatica, De Rossi sembra aver perso un po' della sua lucidità e anche Chivu (domenica al rientro dopo un problema muscolare), ha dimostrato di non essere al cento per cento. Un vero peccato visto i numeri che la Roma ha fatto registrare fin qui. Ma sono proprio le cifre a supportare la tesi secondo la quale i primi 6 tempi dei giallorossi sono sempre più spesso da dimenticare. Dopo l'intervallo, infatti, ha conquistato 16 punti in più rispetto a quelli messi in cascina al 45'. Il calcolo è il prodotto dei 19 conquistati meno i 3 persi a Reggio Calabria (0-0 al 45', sconfitta per 1-0 al 90') e a Messina (da 1-0 a 1-1). A questo va aggiunto un altro dato che inizia a preoccupare lo staff tecnico giallorosso. Nel 2007 la Roma non ha ancora vinto una gara ufficiale delle sei giocate fuori casa. Il suo ultimo successo esterno è il 2-1 in casa del Torino dello scorso 20 dicembre. Segnale che dimostra come, nonostante il recente sciopero (anche se parziale) del tifo, la Roma lontano dall'Olimpico continui a faticare e, soprattutto, a non riuscire ad esprimere la sua solita fluidità di gioco. La nota positiva arriva ancora da capitan Totti. Il capitano giallorosso inizia a segnare gol da bomber vero, protegge il pallone come farebbe l'attaccante più smaliziato e realizza anche di testa. Insomma sta diventando un attaccante completo alla faccia di chi lo aveva «marchiato» come un irrealizzato: almeno dal punto di vista tattico. E anche qui i numeri non mentono. Centoquarantuno gol in serie A (miglior attaccante in attività), 189 realizzati comprese le coppe, ventitrè doppiette e una tripletta in carriera. Serve altro? Dopo il sesto rigore sbagliato, le polemiche innescato da soliti noti, Totti ha risposto ancora una volta sul campo. L'uno-due decisivo a Chievo e una partita giocata con l'intensità e la voglia del capitano vero, dimostrano come questa Roma possa ancora dire la sua... e non solo in campionato. Ora è il momento di cambiare marcia e tornare a giocare da Roma. t.carmellini@iltempo.it