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Panucci a ruota libera

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«Scudetto in tre anni. Ma bisogna investire»

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Panucci si presenta in sala stampa e dice quello che pensa. Difende e bacchetta Totti allo stesso tempo, invita la società ad investire e promette uno scudetto entro tre anni. Giusto il rosso a Totti? «Reagire è sbagliato ma mi sento di difenderlo. Alla fine, chi ci rimette è sempre Francesco. Se uno rispondesse a ogni cosa che ti dicono in campo, sarebbe espulso ogni domenica. Galante non può dare una gomitata e nessuno dice niente. Quando Kuffour la diede a me, fu squalificato. Prima della partita ti salutano, cinque minuti dopo ti danno una gomitata... E non mi ha neanche chiesto scusa: con me ha finito». La lotta per lo scudetto è chiusa? «I punti che abbiamo lasciato contro le piccole stanno facendo la differenza. Ma è giusto provarci. Se domenica la Samp ferma l'Inter e poi facciamo il colpaccio a Milano, andiamo a -5». Le decisioni arbitrali vi hanno sfavorito? «L'Inter non è davanti per gli episodi. E noi non abbiamo subito grandi torti dagli arbitri». Che futuro ha la Roma? «La Mazzoleni disse che ogni dieci anni vinceremo un scudetto, il mio contratto scade al nono... Quindi, sono convinto che in due-tre anni lo vinceremo: stiamo crescendo molto». Lei sta vivendo un momento di grande forma. «È vero, sto bene. Riesco ad arrivare sempre sul fondo, solo che quando metto la palla in area sono tutti piccoli... ». Cosa si sente di consigliare ai suo compagni in attesa di rinnovo? «La carriera di un giocatore va sfruttata in tutti i sensi, anche economici. Ognuno deve fare sempre i propri interessi. Poi, se si vuole vincere, bisogna spendere e pagare i giocatori. Tutti vogliono fare progetti importanti, poi se l'Inter spende 200 milioni, cosa vogliamo fare?». Ci tenete alla Coppa Italia? «Vogliamo a tutti i costi la finale visto che ne abbiamo perse tre negli ultimi anni. Il Milan ci tiene più di noi quindi sarà dura. Se dovessimo passare il turno, poi, la prima finale si giocherà ancora una volta a Roma. Qualcuno mi deve spiegare il perché».

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