Prandelli punta su Toni: «Crediamoci»
Il tecnico è sicuro: non partiamo sconfitti, abbiamo gioco ed entusiasmo
Cesare Prandelli rispetta ma non teme l'Inter dei record. «Dovremo scendere in campo con umiltà ma anche con coraggio, pronti a sfruttare ogni possibile indecisione degli avversari. Non si può essere perfetti per 90 minuti — dice Prandelli — Loro sono una squadra fortissima, con un centrocampo fra i migliori al mondo, ma senza essere presuntuosi noi siamo convinti di poter fare grandi cose a Milano». Euforia e ottimismo per il tecnico viola, e tornare a casa imbattuti permetterebbe alla Fiorentina di acquisire ulteriore sicurezza in vista della seconda parte della stagione, con una salvezza matematica da raggiungere e magari qualche ambizione europea da cominciare a coltivare. Per adesso però Prandelli pensa solo a questa sfida e a cercare di allungare la striscia positiva che dura da nove partite: l'ultimo ko (3-1) risale al 5 novembre all'Olimpico contro la Roma. Stavolta però l'allenatore viola dovrà rinunciare a elementi importanti quali Mutu, Ujfalusi e l'infortunato Santana, di qui la decisione di inserire un uomo in più a centrocampo dove, con Liverani in cabina di regia, dovrebbero giostrare da destra a sinistra Blasi, Gobbi, Donadel e Jorgensen. In avanti l'unico terminale sarà Toni che all'andata realizzò una doppietta. «Ma Luca sarà motivato al di là della querelle estiva — dice Prandelli — e come sempre avrà tanta voglia di segnare». Ancora una volta dunque sarà inizialmente escluso Pazzini: «So già che sarà arrabbiato ma ho dovuto fare delle scelte, quest'anno non abbiamo mai giocato con due centravanti. Vorrà dire che quando Giampaolo entrerà scaricherà tutta la sua rabbia in campo». Prandelli rivolge una particolare raccomandazione alla sua squadra che sarà sostenuta ancora una volta da tantissimi tifosi, oltre 5000: «Quel che conta su tutto è la mentalità che deve restare offensiva. Non possiamo pensare di essere superiori dal punto di vista tecnico all'Inter ma di certo non andiamo a San Siro per fare le barricate bensì a giocarci le nostre carte. E se a fine partita saremo stati all'altezza della situazione potremo pensare ad un campionato diverso soprattutto dal punto di vista psicologico. Finora abbiamo fatto bene ma i punti sono ancora pochi». Infine una battuta su Mancini, collega che stima da sempre: «L'ho sempre considerato un predestinato e in questa stagione sta riuscendo a mettere a punto ogni cosa». Un problema in più per Prandelli.