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Anche il Kazakistan punta sul mondo del «pedale»

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Da qualche mese infatti si è registrato l'ingresso in questo sport di un vero e proprio colosso: il Kazakistan. Non un'azienza, o una finanziaria, no: l'intero Paese del Kazakistan, per mano del governo della ex repubblica sovietica. Lo stato asiatico è ricchissimo grazie alle ingenti quantità di gas che esporta, e ha in Alexandre Vinokourov un vero e proprio eroe nazionale. Si spiega con il carisma di Vino la scelta del suo governo di scendere in campo rilevando la licenza Pro Tour dal team di Manolo Saiz (straimplicato in Operación Puerto e cacciato dal ciclismo d'élite), in cui il corridore kazako, vincitore dell'ultima Vuelta, militava. Così, col nome di Astana (la capitale del Kazakistan), il governo asiatico ha permesso all'uomo simbolo del Paese di continuare a correre ad alti livelli, inseguendo il sogno del Tour; e ha rinforzato la squadra: accanto a Vino e ai suoi pupilli e connazionali (Kashechkin, Yakovlev), ci saranno infatti corridori del calibro di Klöden (pluripodio al Tour), Mazzoleni e soprattutto Savoldelli: due Giri all'attivo e ancora un futuro da protagonista per il Falco. Ma. G.

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