MILANO — Giornata nera per Moratti.

L'Inter e la Saras, l'azienda petrolifera di famiglia, i fiori all'occhiello dell'imprenditore. Si parte dal club calcistico: Moratti è stato iscritto nel registro degli indagati dopo la perizia disposta dal Pm Carlo Nocerino per valutare eventuali irregolarità nella stesura dei bilanci del club nerazzurro. A quanto si è appreso, dal capo di imputazione emerge la cosiddetta «cosmesi» dei bilanci, che sarebbe avvenuta attraverso lo scambio di giocatori iper-valutati, sarebbe avvenuta, per il Milan, tra il 29 ottobre 2003 e il 28 aprile 2005, mentre per l'Inter dal 29 ottobre 2003 al 30 giugno 2004. Sempre dal capo d'imputazione, consegnato dal Pm Nocerino a uno degli avvocati della società nerazzurra, risulterebbe che, senza l'«abbellimento» dei bilanci e le conseguenti plusvalenze ottenute attraverso lo scambio dei giocatori sovravvalutati, l'Inter non avrebbe raggiunto i parametri richiesti dalla Covisoc per iscriversi al Campionato di calcio di serie A. Si avvicina la chiusura dell'inchiesta della Procura di Milano, in cui compaiono indagati l'Ad e vicepresidente del Milan, Adriano Galliani e anche altri amministratori nerazzurri, Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro. Borrelli ha chiesto alla Procura di Milano le carte dell'inchiesta: Ufficio Indagini al lavoro. Nel corso della giornata il presidente dell'Inter ha incassato l'altra brutta notizia: le perquisizioni anche presso la sede amministrativa di Milano» della Saras «avviate contro ignoti dalla Procura della Repubblica di Milano e aventi ad oggetto le circostanze dell'Offerta pubblica di vendita e sottoscrizione delle azioni ordinarie» della società. Le indagini «sono state avviate su denuncia di «alcuni soggetti che hanno aderito all'Offerta», ha comunicato la stessa Saras, precisando che «la società sta collaborando con piena disponibilità e trasparenza e intende rassicurare i propri azionisti e il mercato quanto alla correttezza e conformità alle leggi del proprio operato in relazione all'Offerta».