Capirossi: se non vinco mollo
Quello che prenderà il via il prossimo 10 marzo sul circuito del Qatar, sarà il diciottesimo anno consecutivo nel motomondiale per Loris, quinto sulla Ducati con la quale lo scorso anno ci è andato vicino davvero. E non è un caso infatti se il logo abituale di Loris «Capirex» quest'anno sia stato tradotto dal pilota imolese in «T-Rex». E Loris riparte proprio da qui. «Sì, mi è sembrato naturale, visto che sono di fatto, dopo diciotto anni, il dinosauro del motomondiale». Già, un «vecchietto» che però sembra aver ancora tanto da dire e fare in questa MotoGp vinta lo scorso anno dall'anomino Hayden. Per colmare il gap dalla superpotenza Honda, che lo scorso anno si è potuta permettere il lusso di far esordire nella massima serie Pedrosa e di affidare l'altra moto alla scommessa Hayden (alla fine però i giapponesi sono andati alla cassa), quest'anno la Ducati ha fatto le cose in grande. L'occasione è stata la rivoluzione dei regolamenti (punto cardine la riduzione della cilindrata da 1000 a 800 cc) che ha «costretto» tutte le case a stravolgere moto e progetti. Così è stato anche per la Ducati che ieri mattina, sulla vetta dello Spinale a Madonna di Campiglio a quota 2.200 metri, ha tolto i veli alla nuova Desmosedici GP7. Attori protagonisti, nemmeno a dirlo, i due piloti ufficiali del Team Ducati Marlboro: Capirossi appunto e il giovane Casey Stoner, l'australiano al quale quest'anno la casa di Borgo Panigale ha deciso di affidare l'altra moto ufficiale. «Non vedo l'ora di iniziare - ha detto Loris pilota di riferimento della scuderia - il feeling con la Ducati è sempre lo stesso, mi sono ritrovato in una grande famiglia e la voglia di ricominciare è tanta». Pochi dubbi su quali siano gli obiettivi di questa stagione ormai alle porte: la Ducati e Capirossi vogliono il titolo mondiale della MotoGp. «La scorsa stagione ci è sfuggito qualcosa d'importante... ecco, appunto sfuggito. Quest'anno lotteremo per arrivare all'obiettivo massimo che è il titolo. Lo faremo, cercando di partire con il piede giusto con questa GP7 che ha già fatto ben vedere durante i primi teste con la quale si è già creato un ottimo feeling». Per Loris sarà una stagione chiave, perchè dopo 18 anni di gare e un figlio in arrivo, le priorità della vita potrebbero cambiare. «Sarà importantissima perchè non credo che correrò ancora tanti anni e voglio portare a casa il titolo mondiale. Sono più cattivo e competitivo dello scorso anno. Lo sapete, sono un combattente almeno fin quando non deciderò di smettere». E scherza anche sull'imminente arrivo del primo figlio in arrivo ad aprile, che nei piloti in genere vuol dire perdere circa un secondo al giro in velocità. «Non credo, perchè per me sarà l'evento più importante della vita e semmai io un secondo lo potrò solo guadagnare». Lo scorso anno il «no» (comunque mai ufficiale) di Capirossi all'arrivo in Ducati di Biaggi, cosa poi confermata da Bayliss in Superbike. Loris fa spallucce. «Io posso solo dire la mia, poi è la squadra che decide». E sull'argomento entra nel dettaglio l'ingegner Domenicali. «In questo sport il fattore umano è fondamentale e noi siamo sempre andati avanti rispettando certi principi: vista l'importanza nei nostri progetti di Loris e Troy, ci è sembrato giusto decidere così». Insomma Max sarebbe stato un cliente scomodo per tutti. Chiusura su Valentino, altro cliente scomodo anche per il futuro di Loris: è lui l'obiettivo 2008 della rossa di Borgo Panigale. «Con Valentino ci rispettiamo molto e quando duelliamo in pista mi diverto molto. Abbiamo un buon rapporto, ma fuori dalle gare anche due vite diverse. Il futuro? Non mi preoccupa, in Ducati faranno le scelte giuste al momento giusto. Ne riparleremo a fine stagione, se farò un grande 2007 per loro sarà dura fare a meno di me, altrimenti sarò io stesso a togliermi di torno e tornarmene a casa».