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Inter tra presente e futuro

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Mancini-Moratti, si trattaL'allenatore: «Il rinnovo non è una formalità». Il patron: ha ragione

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Mancini e Moratti proseguono a distanza il loro colloquio sul futuro tecnico dell'Inter, ma entrambi assicurano che non ci saranno difficoltà a firmarlo non appena se ne presenterà l'occasione. Per ora, non c'è fretta e nessuno dei due ha intenzione di rovinare quella che potrebbe essere una stagione perfetta per l'Inter: il vantaggio in campionato ora è di nove punti sulla Roma e il record di 12 vittorie consecutive ha già fatto entrare la squadra di Mancini nella storia. Da Fiumicino dove era in programma il tradizionale incontro tra arbitri, capitani e allenatori, il tecnico di Jesi ha spiegato che «il rinnovo del contratto non è una formalità. Adesso ci sono altre priorità, ma non c'è nessun problema. Fra me e il presidente c'è una serenità totale». E sereno è anche Massimo Moratti, anche perchè una stagione così non l'ha mai vissuta da quando ha acquistato l'Inter nel 1995. «Ha ragione Mancini: il rinnovo del contratto è una cosa seria che si fa con un progetto. Siccome io non vedo difficoltà, nè da parte mia, nè da parte sua, sia nel progetto, che nel rinnovo del contratto, non sono per niente preoccupato. È solo una questione di tempo». L'unica cosa che lo fa indispettire è la definizione di campionato anomalo che qualcuno periodicamente utilizza a causa della retrocessione della Juventus e della penalizzazione del Milan. «Mi sembra che forse non abbiano capito che anomali erano gli altri campionati, che erano truccati, non questo che non lo è». Ieri è stato il turno dell'amministratore delegato rossonero Adriano Galliani a definire «particolare» la stagione in corso, ma Moratti gli ha ricordato che «il Milan c'è e la penalizzazione non è stata di 28 punti», cioè la distanza attuale in classifica tra le due squadre milanesi. Moratti considera da «8 pieno» la stagione dell'Inter, ma proprio non vuol sentir parlare di scudetto già vinto. «Più aumenta il distacco, meglio è, ma tranquilli mai perchè matematicamente non c'è nessuna certezza. Certo, avere nove punti sulla Roma ci mette nelle condizioni di lavorare con più tranquillità». Anche Mancini prova a soffocare l'entusiasmo. «Lo scudetto? Non si può parlare di discorso chiuso. Noi e giallorossi - analizza il tecnico - siamo due squadre diverse, io ho a disposizione giocatori più forti fisicamente, mentre la Roma li ha più veloci. Moratti mi ha paragonato ad Herrera? È un paragone che non si può fare, Herrera è un mito, non parliamo di queste cose».

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