Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Grandangolo

Esplora:
default_image

Il capitano turbato dalla situazione paradossale

  • a
  • a
  • a

Quando si realizzerà in questa lazialità irriconoscibile e smembrata il sogno dell'allenatore di riportare 70mila innamorati sugli spalti? 15 punti ottenuti su piazza, 14 in versione itinerante, con una partita in più lontano da Roma, equivalgono a un cammino pressoché analogo sui due fronti, dove spariscono grossomodo gli effetti positivi del fattore campo causa una situazione ambientale ormai endemica e comunque inesistente ad ogni latitudine dello scibile calcistico. La Lazio è arrivata a quota 26 e vale quota 29 provenendo da tutti i contraccolpi negativi del devastante scandalo estivo, pasticciaccio fatto apposta per acuire l'avversione della gente nei confronti della sua dirigenza e per complicare subito una stagione già tormentata fra l'originario castigo della B, il ripescaggio e il peso psicologico della vistosa penalizzazione prima dell'Arbitrato. Così non sembrano più nemmeno scandalosi i fischi della curva, l'altra sera, ai propri giocatori, cui risponde soltanto Oddo, che probabilmente ha la testa altrove, è con l'anima nel Milan, nonostante indossi ancora la maglia biancoceleste. C'è un'assuefazione alla polemica, alla contestazione e alle critiche perfino strumentali che non può non aver danneggiato in alcuni momenti Peruzzi e compagni, tuttavia sorprendenti nel bilancio di metà percorso (8 successi, 6 dispiaceri, 5 pareggi, 30 gol realizzati, 18 subiti) a dispetto della puntuale diffidenza suscitata durante l'estate dai nuovi arrivati in sostituzione dei rimpianti Liverani, Dabo, Di Canio. In realtà il rendimento dei bistrattati centrali difensivi e del regista Ledesma è andato via via migliorando e oggi può essere ritenuto accettabile visto che non esistono cedimenti imperdonabili nella fase di non possesso palla e il reparto arretrato ha preso un paio di reti più di Inter e Roma, sparite all'orizzonte. Meno accettabili le troppe esagerazioni agonistiche, che sono costate 51 cartellini gialli e 7 espulsioni, esuberanza comportamentale riscontrata anche davanti ai corsari senesi con Stendardo inutilizzabile nel prossimo posticipo, rimpiazzato dal rientrante Siviglia dopo la solita squalifica. Chiunque in ogni caso ha cercato di dare un po' ovunque quanto poteva, sublimando il senso del collettivo soprattutto nel derby e nei blitz di Torino, Messina e Parma, di certo le prestazioni più riuscite nella fase ascendente già alle spalle. Arduo trovare colpevoli, mentre si debbono sottolineare parecchi sprechi nella produzione offensiva causa Pandev sotto tono, appena 5 gol, mentre Rocchi sta uscendo alla grande e probabilmente s'avvicinerà allo standard abituale. Tutto ciò, volendo dimenticare i danni derivanti negli ultimi tempi da valutazioni arbitrali, specie a Livorno, e in occasione del probabile offside di Frick che precede la prodezza riequilibrante di Cozza nella prima delle tre notturne appena archiviata. Niente paura, la lotta per occupare la quarta piazza culminerà fra poco nella sfida ai diavoli di Ancelotti, forse destinati a sbaragliare la concorerenza valendo già 31 punti senza l'handicap. Ma la Lazio spera e Lotito difende strenuamente la proprietà di Massimo Oddo, sempre più separato in casa e turbato dalla paradossale situazione di cui è protagonista. Capita nel professionismo esasperato.

Dai blog