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Libera spettacolare a Wengen: l'azzurro si supera e chiude terzo

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Quarto podio stagionale dietro un Miller inarrestabile e Cuche

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Si correva a Wengen la discesa del Lauberhorn, la più lunga e massacrante del Circo Bianco con i suoi 4,5 chilometri: ebbene, l'azzurro è stato battuto solo da uno spaziale Bode Miller - arrivato al quarto successo stagionale - e dal solito Didier Cuche, ormai abbonato al piazzamento d'onore visto che prima di ieri ne aveva già collezionati tre. «Sono arrivato in fondo e non sentivo più le gambe - ha ammesso poi l'azzurro - è stata unna fatica incredibile, sono anche caduto nelle reti come fece Ghedina nel '97. Lui allora vinse, ma anche per me oggi (ieri, ndr) è arrivata una grandissima soddisfazione. La pista, anche se ci sono molti tratti pianeggianti, mi è piaciuta parecchio». Curve da tirare con il pennello, con traiettorie da non sbagliare pena ritardi non più colmabili: una gara bella e affascinante, una pista perfetta nonostante le ormai solite temperature primaverili. Fill ha dato il meglio di sé, ottenendo il settimo podio in carriera e il quarto nell'attuale stagione. Peccato che non sia ancora arrivata la prima vittoria, ma ormai è solo questione di tempo: l'azzurro abita stabilmente i piani alti ed è rispettato e temuto come lo sono i campioni veri. Tra questi, naturalmente, c'è quel pazzo di Bode Miller: inarrivabile, quando ha voglia. Ieri, negli ultimi venti secondi gara, ha dato mezzo secondo a tutti volando sulla neve e disegnando traiettorie impensabili con la morbidezza del ballerino. Ha fatto però una fatica del diavolo anche lui e, appena tagliato il traguardo, è caduto esausto: nessuna conseguenza, un sorriso largo così e un divertimento pazzesco coronato da una vittoria che lo proietta ancora più in alto in classifica generale. In compenso, un errore da principiante ha impedito a Walchhofer - re della specialità - di lottare per il podio: partito con il numero 30, l'austriaco ha aperto male il cancelletto e rischiato di cadere dopo un paio di metri. Con la gara ormai compromessa, ha poi sciato completamente rialzato facendo passerella davanti ai tifosi. Il tutto, mentre al traguardo Peter Fill prendeva consapevolezza che il podio non glielo avrebbe tolto più nessuno. A Wengen, del resto, l'azzurro si trova bene: l'anno scorso, proprio qui, l'altoatesino Fill ha conquistato in supercombinata il primo dei sette podi della sua carriera. Oggi, guarda caso, l'opportunità di fare il bis si ripresenta nella supercombinata. Miller appare il vero favorito e Svindal dovrà vedersela soprattutto con lui e Raich: Fill potrà dire la sua, mentre Rocca ha ormai deciso di dedicarsi solo ai pali stretti. Il campione di Livigno andrà ad a Schladming, sulle nevi che ospiteranno lo slalom notturno del 30 gennaio, ultima gara dei Mondiali svedesi di Aare.

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