La sorpresa
Ai bianconeri mancavano otto giocatori, ai quali al 79' si è aggiunto anche Buffon. Quando, poi, al 47' Del Piero ha calciato alto da centro area è stato chiaro a tutti che a Mantova sarebbe finito il ciclo di 45 gare utili consecutive messe insieme dalla Juve in campionato tra l'anno scorso e questo (l'ultima sconfitta risaliva al 29-10-2005 a S.Siro col Milan). Decisiva è stata l'autorete di Kovac all'8' della ripresa propiziata da Bernacci. Dopo il 2-2 casalingo con l'Arezzo pre-natalizio la sconfitta di Mantova deve far riflettere la Juve, che se pensava di fare una passeggiata trionfale verso la A si sbagliava di grosso. La sconfitta dei bianconeri, abbinata al pari di venerdì del Piacenza a La Spezia e in attesa di Arezzo-Rimini di domani, lancia al primo posto della classifica il Napoli, che fatica a battere in casa il Verona e ci riesce solo grazie ad un rigore di Bucchi a 9' dalla fine. Sul risultato pesa l'ingenuità del difensore veronese di scuola romanista Magliocchetti, autore del fallo su Bogliacino che ha procurato il penalty del Napoli, che nel primo tempo si era complicato la vita con l'ennesima, evitabile, espulsione di Calaiò. De Laurentis e Reja dovranno parlare col ragazzo per evitare il ripetersi di cartellini rossi che stanno diventando un'abitudine. Cade anche il Genoa e lo fa a Pescara, contro una squadra che non aveva mai vinto (unica tra le 132 professionistiche d'Italia). Decisivi i due rigori trasformati da Rigoni, che hanno reso inutile il gol dell'1-1 del talentino Forestieri (17 anni tra 10 giorni). La vittoria è un'iniezione di fiducia per il Pescara del nuovo corso societario, bravo ad approfittare di un Genoa al quale mancavano otto titolari. Nonostante un assedio stile Fort Apache il Bologna non riesce a battere in casa il modesto Treviso. La giornata è completata dalle vittorie di Triestina e Brescia e dai pareggi tra Bari e Albinoleffe (17° risultato utile consecutivo per Mondonico), Cesena e Lecce (che passa dalle girandole del gol di Zeman agli 0-0 di Papadopulo) e Frosinone e Crotone, in cui i ciociari non riescono a conservare l'immediato vantaggio di Margiotta contro una formazione alla loro portata.