Fabris pattina nella storia
Sei giovane, fresco, pure belloccio se vogliamo, e a questo punto, col traguardo principale della carriera già incamerato e passato in giudicato, qualcuno nei tuoi panni potrebbe cedere alla tentazione di tirare i remi in barca. Forse è questa la differenza tra i campioni (che possono esserlo pure per caso, per un giorno, per un po' di fortuna) e i fuoriclasse: tu quei fantomatici remi in barca non li hai tirati. Ci si rimette al lavoro, si sgobba e ci si allena come se non si fosse nell'élite dei possessori di ori olimpici. E non è facile, perché riparametrare i propri stimoli dalla lunghezza d'onda del grande evento alla quotidianità del proprio piccolo sport, è impresa che non a tutti è riuscita, in passato. Ma il fuoriclasse è spesso più grande del contesto in cui opera. E allora le sue vittorie riconquistano spazio sui giornali, anche quando non ci sono le Olimpiadi, anche quando molti di quelli che durante Torino 2006 si stracciavano le vesti si sono già dimenticati che esiste un pattinaggio di velocità. Ma Enrico Fabris è qui per ricordarcelo. Qui, a Collalbo, nell'Alto Adige, sulla pista che ospita da giovedì i Campionati Europei di specialità. Si diceva che sarebbe stato difficile migliorare il record della pista sui 500 metri. Fabris fa spallucce e non si accontenta del primato dell'anello bolzanino, no, lui stabilisce il record d'Europa, nella vittoriosa gara che apre il programma maschile. E' venerdì ed Enrico porta a casa la prima medaglia pesante della manifestazione. Poco dopo, il suo rivale, l'olandese Sven Kramer, si rifà nei 5000, ma il veneto è lì, al terzo posto, a tener botta per non far avvantaggiare troppo l'avversario nella classifica generale, che terrà conto anche dei 1500 di ieri e dei 10000 che chiuderanno oggi la rassegna: lo scorso anno, agli Europei di Norvegia, Fabris vinse il titolo generale, e ci tiene ovviamente a confermarsi, mentre Kramer insegue quella che sarebbe la sua prima affermazione continentale. Chiusa con un oro e un bronzo (e il secondo posto nella generale) la giornata di venerdì, Fabris ha affrontato ieri la «sua» prova, quei 1500 metri che a Torino furono magici. E il vicentino non si è smentito, centrando il secondo oro in due giorni, e ancora una volta non accontentandosi di vincere, ma facendo segnare un nuovo record, questa volta mondiale: 1'44"72, mai nessuno più veloce di lui sul ghiaccio su questa distanza. E quel che è più bello, battendo quel cagnaccio di Kramer, secondo ma troppo vicino, tanto che continua a guidare la classifica generale con 72 centesimi di vantaggio sul vicentino. Oggi, l'epilogo, sui 10000, distanza cara all'olandese, che ne è primatista mondiale, e che a questo punto è il favorito per il titolo europeo. Ma il Nostro starà a guardare? Ti chiami Enrico Fabris, e sai fare cose straordinarie; i superpoteri: perché non usarli anche di domenica?