di DOMENICO LATAGLIATA TORO-Inter.
Stasera, in uno stadio Olimpico esaurito che più esaurito non si può. Con i nerazzurri capolisti che vanno anche a caccia di un record assoluto: vincere la dodicesima gara consecutiva in campionato facendo così meglio della Roma della passata stagione, fermatasi a quota undici. I motivi di interesse non mancano certo. E, se la truppa del Mancio dovesse aggiungere altri tre punti alla sua classifica, chi la fermerebbe più? «Non voglio fare discorsi di questo genere», ha detto lo stesso allenatore interista. Buoni per le statistiche, vero, ma anche decisivi per la vittoria finale di questo benedetto scudetto che manca dal 1989. Il Toro farà quel che può, dovendo per di più rinunciare agli squalificati Comotto e Barone (all'ultimo momento potrebbe mancare anche Abbiati a causa di un problema muscolare accusato a fine allenamento: non dovesse farcela, esordio stagionale per Taibi): Zaccheroni però non perde la prima gara del nuovo anno solare dal 1997, quando la sua Udinese fu battuta in casa (4-5) dalla Samp. Da allora, sei debutti con 3 successi ed altrettanti pareggi: oggi servirà però un'impresa, se è vero che contro le prime sei dell'attuale classifica la truppa granata non ha ancora vinto. Dettagli? Vedremo. Intanto, l'Inter non perde da 21 incontri ufficiali consecutivi in cui ha ottenuto un bilancio di 18 vittorie e 3 pareggi. Zaccheroni contro Mancini, si diceva: con quest'ultimo che ha sostituito il romagnolo sulla panchina della Lazio nell'estate 2002 e su quella dell'Inter due anni dopo. Strade che si incrociano spesso, insomma: con esito in parità negli scontri diretti da allenatori (una vittoria, un pareggio e una sconfitta a testa), mentre invece il calciatore Mancini aveva segnato ben 8 reti alle squadre di Zac. Il quale, quando guidava il Milan, a chi ha soffiato in volata lo scudetto 1999? Ma alla Lazio, naturalmente. Di contorno alla partita, le solite voci di mercato e valzer che potrebbero riguardare anche gli allenatori. A Milano arriverebbe Mourinho, ormai in rottura con il Chelsea: «Io terrei Mancini per altri anni - ha detto ieri Moratti -, ma bisogna essere d'accordo in due». Tombola. Con il Mancio zitto al proposito e una telenovela che durerà ancora mesi. Per quanto riguarda la formazione, l'Inter presenterà Adriano al fianco di Ibrahimovic e recupererà Stankovic, Crespo e Grosso: gli ultimi due andranno in panchina e non fiateranno. Cosa che magari non farebbe Cassano, al cui proposito Moratti si è espresso così: «Spaccherebbe lo spogliatoio? Non ho mai chiesto nulla ai giocatori ma, al di là di questo, noi non lo stiamo trattando. Messi? Mi piace, ma non è che tutti quelli che piacciono possono essere trattati. Al momento non sentiamo l'esigenza di andare sul mercato: sbaglieremo, ma così stanno le cose».