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Magia del brasiliano 2-0 del numero dieci che subito dopo esceper infortunio alla mano

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Mercoledì a Parma (non ci sarà Mexes squalificato) sarà tutt'altro che una passeggiata, perché questo risultato non chidue il discorso... anzi. Peccato, perché la squadra di Spalletti domina la gara, va in vantaggio dopo venti minuti e poteva dilagare senza problemi se non si fosse persa negli ultimi metri. La Roma si riscopre ancora una volta poco cinica e nel finale incassa il gol che rimette in discusione tutto e la costringerà a pensare ancora alla coppa Italia Spalletti alla «coppetta» ci tiene e, come ampiamente anticipato, mette dentro la Roma migliore. La Sud aspettava l'esordio di Tavano per il quale c'era un «benvenuto» grande così, ma l'ex attaccante del Valencia è in tribuna per un affaticamento muscolare. C'è invece Perrotta che sembra aver smaltito il problema alla caviglia, va in panchina Chivu che lascia spazio al centro della difesa a Ferrari. Mancini parte a sinistra ma torna dopo pochi minuti sul suo lato «migliore» e il resto è la solita Roma con Curci tra i pali al posto dell'ancora convalescente Doni. E proprio il giovane portiere giallorosso fa vivere il primo brivido alla tifoseria di casa, poca, faticando ad afferrare il pallone sul primo angolo del Parma. Poco più di diciannovemila anime (17.201 dice il tabellino ufficiale più i circa duemila che hanno avuto in omaggio il tagliando dopo aver donato il sangue il giorno della Befana), infreddolite con tutto il settore nord deserto e gli steward dell'area ospite più numerosi dei tifosi del Parma. In Monte Mario c'è anche Rudi Voeller con il suo Bayer Monaco: l'ex giallorosso in mattinata era passato a Trigoria a salutare e oggi giocherà un'amichevole contro la Cisco. Non ci vuol molto a capire che serata sarà, con la Roma padrona assoluta del campo e il Parma lì dietro chiuso che cerca di limitare i danni sperando nel colpaccio nella gara di ritorno in programma mercoledì prossimo. Dodici minuti e arriva il primo affondo giallorosso con Perrotta che non aggancia, forse perché non ci crede abbastanza, l'ottimo suggerimento in profondità di De Rossi che spacca a metà la retroguardia ospite. In campo c'è solo la Roma che gioca di prima il pallone, cerca la profondità e non sembra aver sofferto questo periodo di sosta. I giallorossi si divertono e si vede, la palla gira che è una meraviglia e ogni azione potrebbe concretizzarsi con una palla-gol. Quella vera però, arriva al 19' quando Mancini si traveste da Totti e porta la Roma in vantaggio con un cucchiaio spettacolare. Il brasiliano davanti l'area del Parma salta Savi, punta la porta, s'infila tra Perna e l'ex Ferronetti e mentre De Lucia prova ad uscire dai pali lo trafigge con un pallonetto praticamente perfetto. Fa uno a zero e partita in discesa per la Roma che da qui in avanti fa ciò che vuole. Spalletti dalla panchina si agita, vuole chiudere il conto, ma i suoi si perdono negli ultimi metri e il primo tempo svanisce con la «sassata» di Totti (23') dalla distanza, il destro a rientrare di Pizarro (26') che sfiora l'incorocio e la seconda uscita incerta del «povero» Curci (44'). Ripresa ancora tutta giallorossa. La Roma cresce ancora, riesce a giocare al meglio il suo calcio-spettacolo e non dilaga solo perché si perde negli ultimi metri. La squadra di Spalletti è meno cinica del solito, ma dimostra di essere di un'altra categoria rispetto al modesto Parma di Pioli. Totti sale in cattedra, si mette qualche metro più indietro, diventa devastante e ritrova quella posizione che gli consente di mandare a rete i suoi. Distribuisce palloni da fenomeno, sempre di prima e firma il gol del raddoppio. L'azione, nemmeno a dirlo, parte proprio dai suoi piedi. Palla a Mancini che affonda dalla sua parte, porta a spasso il povero Paci e mette nel mezzo dove Totti, che ha seguito l'azione, deposita in rete il 2-0. Poi il finale che rovina una serata che poteva essere perfetta. Prima s'infortuna Totti in uno scontro di gioco con il po

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