Intrigo Oddo
Ieri il plenipotenziario rossonero ha riallacciato i contatti: sul piatto della bilancia poco più di 7,5 milioni e il cartellino di Foggia. L'offerta però non è ritenuta ancora all'altezza delle aspettative biancocelesti. Lotito, che ha rinunciato al viaggio di Dubai, però non abbassa la guardia: pretende almeno 9 milioni cash più la contropartita tecnica. Il numero uno è convinto di avere in mano un jolly che merita una valutazione importante, cioè il laterale richiesto espressamente da Ancelotti e inseguito da Braida, ormai senza mezzi termini. Ecco, la Lazio conta di comandare le operazioni e quindi di poter dettare le condizioni ai rossoneri. Quindi l'affare ristagna, la sensazione è che alla fine si farà, anche perché il giocatore è partito ieri sera (alle 23) per Dubai senza molto entusiasmo. E la società, come ribadito ieri mattina da Lotito, non vuole «incatenare nessuno». Schermaglie tattiche, anche perché i rossoneri non hanno grosse alternative. Per Zabaleta dell'Espanyol, obiettivo condiviso proprio con la Lazio, si sono sentiti sparare oltre 8 milioni e ormai non esistono alternative. Oddo a tutti i costi. L'offerta che il Milan fa al giocatore è di quelle da far tremare i polsi: circa 2,5 milioni per 4 anni, l'ultimo contratto importante della carriera a cifre importanti. Probabile che il cerchio si chiuda quindi con un ulteriore sacrificio rossonero, magari con la possibilità di un intervento per piazzare Sereni e liberare la Lazio da un ingaggio oneroso. Semplice ipotesi, ma la trattativa è arrivato al punto di svolta. Oddo potrebbe liberarsi a giugno - per l'estero - grazie alla norma Fifa che prevede lo svincolo anticipato a una cifra imposta da parametri prefissati: non ci sono precedenti eclatanti ma la strada è teoricamente percorribile. All'estero ci sono società pronte a garantire al giocatore un ingaggio da circa 3 milioni all'anno. Lotito cederà, probabilmente dopo aver capito di aver raccolto il massimo dall'operazione. Intanto il presidente, dai microfoni di Radio Anch'io, ha precisato anche la posizione su Jimenez. «Jimenez? Non ho mai fatto proclami e parlo solo quando le cose sono avvenute. È un giocatore su cui la Lazio punta da due anni, ci sono una serie di problematiche di carattere burocratico, vediamo se si appianeranno. Se sono ottimista? Preferisco non pronunciarmi, quest'estate avevamo sottoscritto un contratto che poi è stato disatteso: il giocatore ha interesse di venire alla Lazio, so che hanno messo in piedi un contenzioso e sulla sorta di quella che sarà la soluzione vedremo se ci saranno le condizioni perché il giocatore venga alla Lazio». Intanto si continuano a seguire anche Motta, Srna e Mesto: tra l'altro Foti, presidente della Reggina, è atteso a Roma per giovedì (in ballo ci sono anche discorsi col club giallorosso). Simone Inzaghi, offerto al Chievo, sembra orientato a declinare anche l'offerta scaligera. Tare non si muoverà da Roma, il club continua a corteggiare anche il giovane Ranocchia dell'Arezzo, seguito con interesse da Inter e Fiorentina. Gli altri obiettivi, importanti, rimangono De Sanctis (in caso di addio di Peruzzi) e Barzagli del Palermo, valutato però circa 15-18 milioni da Zamparini. La Lazio lavora a fari spenti, cercando di piazzare il grande colpo. Società: titolo invariato in Borsa (chiusura a 0,4015), mentre la Borsa comunica che, nell'ambito dell'Opa obbligatoria sulle azioni biancocelesti promossa da Lazio Events ieri sono state apportate 74.790 azioni. Dall'inizio dell'offerta sono quindi passati di mano complessivamente 259.007 titoli, pari allo 0,773%.