L'appunto
Oddo rischia di passare al Milan nei prossimi giorni a meno di clamorosi ribaltoni. Nonostante la resistenza di Lotito che sta cercando di strappare la migliore contropartita possibile dall'affare. Poi, anche il campione del mondo saluterà confermando una tradizione per nulla amata dai tifosi della Lazio: chi indossa la fascia, dopo poco tempo lascia il club. Ha cominciato Signori, ha proseguito Nesta e poi negli ultimi anni è andata anche peggio rispetto ai due storici leader che perlomeno per molte stagioni hanno avuto al braccio il pezzetto di stoffa più ambito. Giannichedda, Cesar e Liverani sono passati in poco tempo da punti di riferimento della società a disertori che hanno preferito nuove avventure alle problematiche trattative di rinnovo del contratto con il presidente. Alla fine tutti e tre sono andati via con grande dispiacere della piazza (pure Di Canio capitano virtuale è stato costretto al divorzio) e stessa sorte dovrebbe toccare presto a Oddo. Anche perché nell'ambiente biancoceleste prevale la volontà di avere solo giocatori motivati e ben felici di restare alla Lazio piuttosto che imprigionare chi spera di andare via per raggiungere la casa madre. Manca ancora il capitolo decisivo alla telenovela legata al numero ventidue biancoceleste ma la gente si è già stufata di un tira e molla poco produttivo soprattutto per la squadra di Rossi. Il tecnico ha bisogno di trovare il gruppo pronto per affrontare domenica prossima il Siena. Il campionato va onorato e l'Europa resta un traguardo possibile se ci sarà la giusta concentrazione. Ma solo facendo chiarezza su Oddo e sul resto del mercato, si potrà partire bene per la lunga volata verso un posto Uefa o, meglio ancora, in Champions League. Non c'è bisogno di rivoluzioni ma solo di ritocchi (ben venga l'acquisto di Jimenez a impreziosire la rosa dei talenti biancocelesti) ma stavolta più che mai è necessario trovare soluzioni definitive prima della ripresa del campionato. Quindi, tutto in questa settimana per ripartire verso l'obiettivo europeo. Nella speranza che il 2007 porti qualche buona notizia anche per il settore giovanile. Dopo anni di risultati scadenti e investimenti ridicoli sarebbe bene tornare a puntare sul vivaio biancoceleste diventato ormai un peso piuttosto che il fiore all'occhiello del club come accadeva dieci anni fa.