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di PAOLO DANI MILANO — Carlo Ancelotti aveva ragione: se il Milan punta al quarto posto, altrettanto ...

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Il Trofeo Berlusconi dà infatti un'altra conferma della qualità dell'organico a disposizione di Deschamps, visto che la sua squadra se la gioca alla pari con i rossoneri e perde 3-2 grazie a un gol nel finale del giovane Aubameyang. Ma il tecnico bianconero esce senza sorridere troppo, visto che perde già nel primo tempo Chiellini e Boumsong per problemi muscolari e anche Palladino deve lasciare il campo nella ripresa per infortunio. Niente a che vedere con la perdita di Buffon del Trofeo Berlusconi dell'anno scorso, ma quanto basta per preoccuparsi. La difesa è, già quando è al completo, il reparto meno affidabile della Juventus e, senza la coppia titolare di centrali, la trasferta di Mantova diventa ancora più insidiosa. Può essere più felice Carlo Ancelotti perchè la sua squadra dimostra una brillantezza vista poche volte in questa stagione e, alla fine, viene a capo di una partita che andava vinta se non altro per la presenza di Silvio Berlusconi allo stadio. Il suo centrocampo dimostra affidabilità e voglia di lottare, mentre i problemi sono semmai sempre in attacco dato che Inzaghi segna un gol facile facile, ma non sembra essere uscito dal tunnel in cui è entrato dopo il brillante avvio di stagione. La sensazione è che dal mercato di gennaio l'arrivo di una punta sarebbe tutt'altro che sgradito ad Ancelotti. Fa un certo effetto vedere Milan e Juventus in campo per la ex grande classica della serie A il giorno dell'Epifania, ovviamente senza esaurito, ma le due squadre ce la mettono tutta per far divertire il pubblico, comunque abbastanza numeroso. Passa poco più di un minuto e Nedved ha già la palla buona per segnare e, solo un minuto dopo, è Buffon a confermarsi grande alzando un tiro di Inzaghi. L'incerta difesa bianconera perde subito Chiellini che al 12' chiede il cambio per un problema muscolare. Al suo posto entra Kovac, ma la sostanza non cambia e prima Gilardino e poi Inzaghi sprecano due buone occasioni per segnare. La palla migliore finisce però sulla testa di Palladino, ma il giovane attaccante bianconero schiaccia troppo e così Kalac si salva. Un minuto dopo segna invece il Milan con Inzaghi che sfrutta un cross teso di Brocchi. La partita scorre via divertente anche perchè nessuno ha nulla da perdere e poi le difese sono decisamente ancora in vacanza. Il Milan sfrutta la fascia sinistra dove Birindelli non riesce a fermare proprio nessuno mentre i bianconeri lasciano solo Trezeguet punta fissa e Del Piero, Nedved e Palladino fanno molto movimento. Il pareggio bianconero arriva grazie a una palla persa da Pirlo che dà il via a un rapido contropiede che porta al tiro Trezeguet: Kalac respinge come può e Nedved è il più veloce ad arrivare sul pallone e segnare. Si fa male anche Boumsong prima della fine del tempo e così Deschamps inizia seriamente a pensare a quanto avrebbe fatto a meno di questa partita. Nella ripresa il Milan cambia modulo passando a una sola punta, ma Buffon si dimostra un campione quando vola al 10' su una punizione di Seedorf. Vola anche Fiori per togliere sulla linea un colpo di testa di Zalayeta, ma la Juventus passa con un colpo di testa di Del Piero al 22'. Ottima la partita del capitano bianconero, decisamente il migliore dei suoi in uno stadio che sicuramente gli manca non poco. Dopo una manciata di secondi, Seedorf sempre di testa sfrutta il secondo assist di Brocchi e pareggia e, al 41', è il giovane della Primavera Aubameyang a decidere la partita mettendo in rete uno splendido assist di Pirlo. Silvio Berlusconi applaude felice al termine di una partita che tutti si augurano di giocare l'anno prossimo con tre punti in palio. Alla fine Berlusconi è felice: «Il ruolo di Ancelotti non è mai stato in discussione. Il destino del tecnico è legato al fatto che Ancelotti è un allenatore che sa tenere benissimo un gruppo, si è inserito nella società che è stata anche la sua da calciatore molto bene ed ha la stima, l'affetto e l'amicizia di tutti. Non si prevedono in futuro cambi di allenatore». Tra gli sconfitti molto ch

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