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Blardone, chance gigante

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La Coppa del Mondo di sci maschile riparte dallo slalom di Adelboden

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La località è quella di Adelboden, come dire San Siro per il calcio. Svizzera, slalom gigante: il più bello della stagione, semplicemente. Pista difficile, difficilissima, piena di trabocchetti e di cambi di pendenza. Sulla quale vincono solo i fuoriclasse. Al punto che anche uno come Bode Miller, che di solito mostra distacco rispetto a tanto di ciò che lo circonda, si è lasciato andare: «La pista di Adelboden è magica, trasuda storia metro dopo metro. Basti pensare a chi ha vinto su questo tracciato impareggiabile: da Tomba a Von Grünigen, da Stenmark a Girardelli. In gigante non sono mai riuscito a vincere, nonostante la Kuonigsbergli mi piaccia davvero molto: difficile dire cosa riuscirò a fare, ma sono sicuro che, se arriverò al traguardo, me la giocherò con i migliori». Tra i migliori ci potrebbero essere anche gli italiani Massimiliano Blardone e Davide Simoncelli (non Giorgio Rocca, che ha scelto di concentrarsi solo sullo slalom speciale di domani: l'anno scorso qui centrò il suo quarto successo stagionale e lo speaker del posto gli affibbiò il soprannome di Maestro), con il primo splendido trionfatore due anni fa e desideroso di ripetersi. Per aiutarlo, gli azzurri negli ultimi giorni si sono allenati a casa sua, sulle nevi di Domobianca. Vincitore del gigante di Beaver Creek di inizio stagione, dove sfoderò una sciata potente e sicura, Blardone nelle gare successive non è più riuscito a esprimersi al massimo probabilmente anche per la voglia di strafare: meglio in certi casi usare un po' più di freddezza e gestirsi quasi con distacco. La neve non mente mai: troppa tensione porta attriti e minore velocità. Va peraltro ricordato che il gigante odierno sarà l'ultimo prima dei Mondiali di Aare: 36 giorni senza sciare tra le porte larghe, chissà qual è il significato di una programmazione del genere. Blardone e Simoncelli dovranno vedersela con rivali di tutto rispetto: dal già citato Bode Miller ad Axel Svindal, da Palander a Maier, da Raich all'eroe locale (e resuscitato in questa stagione) Didier Cuche, per il quale ci sarà un tifo indiavolato. Al via ci sarà anche Peter Fill, l'azzurro che al momento occupa il quarto posto in classifica generale grazie soprattutto a una stagione vissuta ai vertici di discesa libera e superG: siccome però anche in gigante ha già lanciato segnali incoraggianti (undicesimo a Hinterstoder, più un paio di altre manche vicino ai migliori), tanto vale tenerlo d'occhio e augurarsi un exploit. Tanto per gradire, è arrivata anche a promozione da parte di Miller: «L'ho conosciuto quattro anni fa e ho subito pensato che sarebbe diventato un grande dello sci. È un ragazzo disponibile, cordiale e simpatico, molto diverso da quello che era Tomba. Deve ancora sistemare alcune cose ma, se riuscirà a far collimare i vari aspetti della sua grande tecnica, sono convinto che potrà lottare per la conquista della coppa di cristallo». Per sfizio, va ricordato che le gare tra le porte larghe del difficile tracciato svizzero esaltano da sempre la squadra italiana, che vanta otto successi e diciannove podi complessivi. Gustavo Thoeni è salito sul gradino più alto del podio in tre occasioni, seguito da Alberto Tomba, Richard Pramotton, Piero Gros e Massimiliano Blardone. Di scena oggi anche le ragazze, impegnate in Slovenia nel gigante di Kranjska Gora: Karbon e Putzer, se ci siete battete Dom. Lat.

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