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La Lottomatica si rimette in corsaRoma batte in casa Tel Aviv al supplementare e allontana l'incubo dell'eliminazione

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Lo ha fatto superando al supplementare il Maccabi 88-81, trascinata da un immenso Bodiroga e da un Hawkins stellare. E soprattutto da un pubblico che s'è stretto con cuore e voce ai suoi ragazzi. Niente di nuovo nel quintetto di Repesa con Chatman in regia, affiancato ad Hawkins e Bodiroga con Tonolli e Mavrokefalidis. La scelta difensiva di Repesa è stata quella di cercare di negare le linee di passaggio verso il tentacolare Vujcic. Per un paio di azioni capitan Tonolli è riuscito nell'impresa, ma un po' d'imprecisione in attacco non ha consentito a Roma di decollare. 2-6 per gli israeliani ma poi la Virtus ha messo il naso avanti con una tripla di Chatman per il 7-6. Il regista Usa è riuscito ad alzare il ritmo e far correre la squadra che ha chiuso avanti il primo minitempo 14-10, con una conclusione pesante di Askrabic, stoico ma limitato dal ginocchio non ancora perfettamente guarito. La tripla di Garri, dopo 55" della seconda frazione, ha dato il massimo vantaggio, 19-12, ma il Maccabi ha trovato nella classe di Nikola Vujcic l'arma per scardinare l'ottima difesa messa su da Repesa. Le giocate da ballerino nell'area pitturata hanno fatto male e nell'uno contro uno il delizioso centro croato non ha trovato contrasto. Accanto a lui, a ferire la Virtus, ci ha pensato il nuovo gioiellino del basket israeliano Elyahu, tanto da consentire al Maccabi di riavvicinarsi fino al 23-21. L'innesco improvviso di Hawkins ha però ristabilito le distanze, 30-23, ed il confortante distacco s'è trascinato fino al 34-27 siglato da Bodiroga. Qui la Virtus ha però mollato un po' in concentrazione e così tra una palla persa di Chatman e un antisportivo a favore mal capitalizzato, un solo punto dalla lunetta per Hawkins, si è arrivati allo stop lungo con soli tre punti di vantaggio, 35-32. Nel terzo periodo Roma ha provato ad allungare arrivando al vantaggio in doppia cifra (44-32), grazie ad un contropiede concluso con una coordinazione eccezionale da Mavrokfalidis. Ma il Maccabi ha subito reagito, aiutato anche in questo caso da un paio di leggerezze virtussine, tanto da venire superata, 51-52, prima di chiudere al 30' avanti 53-52 su un canestro in stile playground di Hawkins. Quella che sarebbe dovuta essere l'ultima frazione s'è trasformata in un elastico. Perché Tel Aviv ha spedito Roma sul baratro, 53-57 e poi 66-69, ma la precisione dalla lunetta di Bodiroga, Hawkins e Chatman hanno riequilibrato la contesa fino a quando sul 72-72 Askrabic ha stoppato Bynum consegnando alla Virus il pallone del successo giocato in maniera discutibile da Chatman che ha scelto un tiro dalla lunghissima stampatosi sul ferro, invece della logica penetrazione. Falcidiata dai falli Roma poteva sembrare sulle ginocchia e invece il supplementare è stato una cavalcata di quelle da mettere in bacheca. Chatman si è fatto perdonare con la tripla del +4, 77-73, replicata dallo straripante Hawkins. Ma il sigillo lo ha messo sua maestà Dejan Bodiroga, principe unico del basket, che ha sigillato il successo con il canestro pesante dell'83-74 seguito da un recupero geniale. Roma si regala un futuro in Europa. Ed ora, riempiendo di cuore il PalaLottomatica c'è, giovedì prossimo, da compiere un altro miracolo contro il Panathinaikos.

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