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IL 2006 sarà per tutti e per sempre, innanzitutto, l'anno del quarto mondiale di calcio dell'Italia.

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Le nuove classifiche, le squalifiche, penalizzazioni e tutto quello che è girato attorno allo tsunami che ha travolto il nostro sport nazionale, ha ridato all'Italia un calcio solo in parte diverso, mutilato comunque di tante realtà e con valori forse in parte sballati. Ma all'apice, del caos gli azzurri hanno saputo dimostrare che lo sport alla fine vince sempre, riportando in Italia la Coppa del Mondo ventiquattro anni dopo l'estate che fu di Pertini e Bearzot in Spagna. Totti che alza la coppa al cielo è il simbolo dell'Italia «pulita» che vince. All'interno dei confini nazionali, nonostante la delusione dello scorso campionato, è l'Inter la squadra che ha fatto di più, nonostante sia invece la Roma di Spalletti quella che continua ad esprimere il calcio migliore. E sarà proprio da questo dualismo che ripartirà il nuovo anno dello sport più amato dagli italiani.

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