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L'ex ct Lippi

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Il 2006 che finisce è stato l'anno di Marcello Lippi, e dopo la sbornia del Mondiale vinto l'ex commissario tecnico azzurro conta già i mesi che mancano al suo ritorno in panchina. In Italia o fuori non è un problema, racconta in una intervista al magazine dell'Uefa, l'importante sarà trovare un progetto che gli consenta di continuare a vincere. L'anno sabbatico è giunto già a metà, ma le emozioni della finale di Berlino non accennano a sparire. «Quello che provi in quegli attimi è qualcosa di straordinario, difficile da spiegare a parole - ammette Lippi -. Per fortuna ci sono le immagini, come quella che mi raffigura mentre fumo un sigaro e guardo la coppa». La scommessa più importante Lippi l'ha vinta col recupero di Francesco Totti, restituito al Mondiale pur tra i problemi legati al grave infortunio subito in campionato. «Volevo assolutamente fargli capire che credevo in lui e sapevo quanto fosse determinato. Nessuno avrebbe potuto giocare meglio di lui tra centrocampo e attacco. Credo che tutta la squadra la pensasse così anche se in realtà Totti non era al 100%». Mossa vincente, che ha contribuito alla conquista della Coppa del Mondo da parte della sua Nazionale. «La più grande soddisfazione che un giocatore o un allenatore può avere».

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