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di DOMENICO LATAGLIATA UN secondo posto dolce come il miele.

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Per l'azzurro, talento emergente della velocità con in testa l'idea fissa di diventare polivalente sulla scia dei vari Aamodt, Miller e Raich, la conferma di essere ormai arrivato al livello dei migliori e di poter puntare negli anni a venire alla conquista della coppa assoluta. Peraltro, il suo secondo posto di ieri (davanti a Scheiber, Miller, Cuche e Svindal) rappresenta il miglior risultato di sempre ottenuto da un azzurro sulla Stelvio: il solo Ghedina era infatti riuscito a salire sul podio, ma sul gradino più basso, esattamente dieci anni fa. «Sono riuscito a rimanere lucido e concentrato fino alla fine nonostante mi sentissi stanco - ha dichiarato l'azzurro al termine della sua fatica -. Sul piano, nella parte alta, ho accusato qualche decimo di ritardo che alla fine mi è costato la vittoria, però va bene lo stesso. Per un po' ho anche pensato di vincere, ma Walchhofer (sceso con il pettorale numero 30, ultimo del primo gruppo, ndr) si è dimostrato imbattibile in questi due giorni. La classifica generale non mi interessa, vado avanti gara per gara: per il momento mi godo questo grande risultato e il buon comportamento dei miei compagni». Piccola bugia, allora: perché è vero che per quest'anno non è ancora il caso di pensare ai massimi traguardi, ma dalla prossima stagione tutti dovranno fare i conti con il Nostro, ventiquattrenne di Castelrotto che quest'anno aveva già collezionato un secondo e un terzo posto, nel superG di Hinterstoder e nella discesa di Lake Louise. La condotta di gara di Fill è stata un inno all'intelligenza e alla progressione: partito lentamente, l'azzurro si è poi scatenato disegnando un vero capolavoro negli ultimi venti secondi di gara. Curve perfette a 120 km/h, sci che filavano come una bomba e, cronometro alla mano, sei-sette decimi rifilati a tutti gli avversari tranne Walchhofer, il quale riusciva a limitare i danni al di sotto del mezzo secondo e a portare così a casa la doppietta personale. «Ieri sera, grazie alle riprese tv, avevo studiato la linea migliore nella parte finale del tracciato — ha poi raccontato lui, cugino dell'altra azzurra Denise Karbon — ci ho provato ed è andata bene, anzi benissimo». Peccato solo che si sia dovuto arrendere ai quasi due metri di Walchhofer. Per l'Italia, si è trattato di una giornata a dir poco positiva: oltre al secondo posto di Fill , che in classifica generale occupa adesso il quarto posto con 458 punti (comanda sempre il norvegese Svindal a quota 579, seguono Miller a 540 e Cuche a 535), altri tre azzurri si sono piazzati tra i primi dodici. Erano anni che il settore della velocità non si esprimeva così bene e il fatto che tutto ciò avvenga nella prima stagione del post-Ghedina non può che far ben sperare. E quindi: ottavo Staudacher, che conferma così la buona priva del giorno precedente, undicesimo Sulzenbacher e dodicesimo Fischnaller. Tutti carabinieri, come sottolinea con orgoglio il maresciallo Danilo Antonipieri, responsabile del settore dell'Arma: «Abbiamo in tutto 67 atleti, di cui 5 donne. Una quarantina fanno parte delle squadre nazionali italiane. C'è Peter Fill, ma anche Giorgio Rocca. E ci sono campionissimi come Armin Zoeggeler, il re dello slittino. Facciamo un lavoro molto importante, reclutando giovani atleti quando hanno solo 17-18 anni. Permettiamo loro di crescere agonisticamente fino a portarli in nazionale. Diamo loro anche una sicurezza economica con uno stipendio dignitoso che consente loro di essere a pieno titolo carabinieri ma anche atleti. Questo nostro intervento serve soprattutto per gli atleti più giovani, quando ancora non hanno sponsor alle spalle». Adesso il Circo Bianco si concede una pausa sia in campo maschile che femminile: gli uomini si ritroveranno in pista ad Adelboden il 6 e 7 gennaio per un gigante seguito da

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