Un raggio di sole
ma a fine stagione serve la svolta
Nonrientra ancora a pieno titolo, Pierluigi Collina, al vertice degli arbitri di prima schiera, probabilmente il ruolo di designatore gli verrà assegnato alla fine della stagione calcistica in corso, fino a quel momento avrà il compito di migliorare il livello della nostra classe arbitrale, consulenza ufficiale, ma in realtà una sorta di supervisione tecnica. Gli arbitri della Can saranno per il momento designati da Cesare Gussoni, presidente dell'Associazione, dopo che Stefano Tedeschi aveva rinunciato al mandato: ufficialmente per una sorta di protesta contro la mancanza di protezione dei fischietti italiani da parte delle istituzioni, di fronte ai reiterati assalti dei media, ma anche, e soprattutto, di tesserati, presidenti, allenatori, giocatori. In realtà l'addio è stato probabilmente determinato dal clima avvelenato che si era creato a Bologna, la città dove Tedeschi vive e dove è titolare di un'importante industria alimentare, dopo il disastro combinato da Messina a vantaggio (ma va'!) della spelacchiata Juve, di serie B però ancora in grado di mordere. Troppo ampio era il divario tra la richiesta di Collina e l'offerta, due a uno a quanto sembra, per consentire al bolognese di Viareggio di rivestire già da ieri quel ruolo di designatore che gli sarebbe caduto addosso come un abito di grande sartoria. Un po' il problema che si pone alla federazione quando deve scegliere un cittì azzurro tra i pagatissimi allenatori di club, salvo a trovare un momentaneo disoccupato di lusso come il Lippi mondiale. Ma è già un segnale positivo che il migliore arbitro della storia, in campo internazionale oltre che italiano, torni a far parte di un sistema turbato dai ricorrenti scricchiolii che sono generalmente avvisaglia di crollo. Nessuno può dimenticare come la società italiana più titolata sia riuscita a tenere lontano per un anno dalle proprie partite importanti il numero uno degli arbitri: grazie a quei centri di potere, occulti soltanto per i ciechi e i disonesti che gestivano il più popolare sport nazionale, che le intercettazioni telefoniche hanno messo in un angolo, anche se è presto per affermare che siano stati del tutto cancellati. Il nome di Pierluigi Collina ha sempre costituito una sorta di garanzia per gli onesti, nessuno dei pochissimi errori viziato dall'ombra del sospetto, comune invece a tanti degli arbitraggi sofferti per anni dal campionato. Collina può offrire alle giovani leve non soltanto la certezza di potersi sottrarre ai condizionamenti, ma anche suggerimenti e indirizzi che possano assicurare un sensibile progresso del livello tecnico generale. In questo senso, è giusto attendere giugno con ansia pari alle speranze e, è auspicabile, alla fiducia.