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di SIMONE VITTA ZINEDINE Zidane nel calcio, Andre Agassi nel tennis, Michael Schumacher nella Formula 1 e Ian Thorpe nel nuoto.

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Ritiri più o meno attesi, alcuni annunciati in anticipo rispetto alla data dell'addio quasi a voler concedere altro tempo ai tifosi per abituarsi all'idea e tutti, eccezion fatta per il caso di Thorpe, legati a filo doppio con un grande evento nel quale tentare l'ultima impresa. Andando in ordine cronologico, il primo a scioccare il mondo dicendo «basta» è proprio il francese Zidane il 26 aprile. L'ex juventino, Pallone d'Oro nel 1998 e emblema della Francia campione del mondo nello stesso anno, sceglie Canal Plus per l'annuncio: «Dopo i Mondiali smetterò di giocare a calcio — dice Zidane — può sembrare bizzarro annunciarlo così ma posso garantire che questa decisione è maturata dopo aver riflettuto a lungo. Ho preferito dirlo prima del Mondiale per essere più tranquillo e per una forma di rispetto verso il mio club, che così ha tutto il tempo per cercare un altro giocatore». Il suo club è il Real Madrid e l'obiettivo finale, ovviamente, è alzare di nuovo la Coppa del Mondo. Il 34enne Zizou ci si ferma a un passo e con un solo gesto rischia di macchiare quasi vent'anni di splendida carriera. Il fatto è ben noto: finale di Berlino contro l'Italia, provocazione di Materazzi e testata del francese, che può anche dire addio al secondo Pallone d'Oro accontentandosi di quello comunque assegnatogli dalla Fifa al termine del Mondiale. Due mesi dopo il francese, tocca ad Andre Agassi.Il giorno scelto per l'annuncio dell'addio è il 24 giugno alla vigilia di Wimbledon, l'evento ultimo è il «suo» torneo: l'Us Open in programma a fine agosto. Vincerlo è un'impresa difficile anche per lui, nonostante i venti anni di carriera e una bacheca piena di trofei, fra i quali 8 del Grand Slam (4 Australian Open, 2 Us Open, 1 Wimbledon e Roland Garros). A interrompere il cammino verso il sogno del nono titolo per l'ex «punk» di Las Vegas non è un Roger Federer in condizioni di forma straripanti bensì un ragazzo di 25 anni, dal cognome altisonante ma nemmeno lontano parente di quel Boris Becker che anni fa incantava le platee del tennis mondiale: Benjamin Becker. Agassi batte stoicamente il cipriota Baghdatis al secondo turno e al termine di una maratona, va avanti a forza di iniezioni per alleviare il dolore alla schiena ma si ferma contro il giovane Becker, poi «giustiziato» da Roddick. Il 36enne tennista statunitense si congeda dal pubblico di Flushing Meadows in lacrime, battuto sul campo ma salutato come un eroe. Passano altri due mesi, poco più, e questa volta a versare lacrime sono gli appassionati tedeschi di Formula 1. E i tifosi della Ferrari ovviamente. Il tormentone «Michael Schumacher lascia, anzi no» finisce a Monza il 10 settembre. Il trionfo e poi l'annuncio dell'addio. Il «cannibale», 7 Mondiali in bacheca, raggiunge quota 90 Gran Premi in carriera proprio nel Gp di casa e poi davanti alle telecamere dà la notizia: «È arrivato il momento di ritirarmi». I dieci punti potrebbero riaprire il Mondiale, ma Alonso non si lascia sedurre e piazza la stoccata decisiva in Giappone nel penultimo appuntamento: la Rossa del tedesco si rompe. La vera sorpresa, però, è il ritiro annunciato da Thorpe il 21 novembre. Il nuotatore australiano a 24 anni è già stanco delle competizioni e vuole cambiare vita: «Ho avuto una splendida carriera.Non è il miglior momento per il ritiro ma è arrivata la mia ora». Thorpe abbandona le piscine dopo una serie strepitosa di successi: 3 ori olimpici a Sydney 2000, altri 2 ad Atene 2004, 11 titoli mondiali e 10 ori ai Giochi del Commonwealth. Ora farà da spettatore ai Mondiali del prossimo anno e alle Olimpiadi di Pechino 2008. Salvo ripensamenti.

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