di PAOLO AVESANI DAVANTI a tremila persone, la M.
Ma al di là di questo, la gara offre spunti interessanti per gli attori sul campo. A cominciare dagli ex: Grbic e Fortunato, che a Roma hanno vinto uno scudetto, da una parte e Molteni dall'altra. E poi il confronto in regia tra chi ha fatto la storia del palleggio italiano, Paolo Tofoli, e chi sembra chiamato a farla, Gaetano Mattera. Il "vecchietto" di Fermo dice ancora una volta la sua con una prestazione perfetta. Ma a supportare il palleggiatore la M. Roma mette in campo una ricezione perfetta. È questa la chiave del match. I padroni di casa giocano tranquilli, mentra Latina subisce il servizio romano e fatica a costruire palloni puliti; il muro e la difesa di Mastrangelo e soci fanni resto, per una vittoria, apparsa chiara fin dalle prime battute. In avvio l'attaco di Latina commette una serie di errori non forzati e Gulinelli chiama tempo. Gli ospiti, però, sbagliano ancora permettendo a Hernandez di condurre i suoi all'8-4 e di mantenere il vantaggio fino al secondo time out tecnico. Un attacco in rete di Grbic vale il 20 - 15 per Roma che chiude con un bel primo tempo di Kooistra. Al rientro in campo sono un paio di buone difese e un ace di Mastrangelo a regalare alla M. Roma quattro lunghezze di vantaggio. I capitolini tengono bene in ricezione e Tofoli giostra i suoi con disinvoltura. Sotto 16-10 Gulinelli cambia in palleggio: fuori Mattera per Bendandi. Ma la seconda linea pontina soffre e Mastrangelo mura Fortunato per il 19-12. Ed è un ace di Savani a dare il due a zero ai padroni di casa. La banda Serniotti continua a difendere con continuità, mentre Latina fatica a costruire il gioco sotto la pressione del servizio avversario. Nel terzo set Gulinelli rivoluziona mezza squadra, lasciando fuori Mattera, Fortunato e Zanuto. Ma, al primo tempo tecnico, il punteggio vede avanti Roma 8-2, trascinata da uno strepitoso Molteni. In piena trans agonistica, Savani fa punto da tutte le posizioni, compreso posto sei, grazie ad una difesa di spalla. I nuovi entrati Mattioli e Cricca provano a scuotere i compagni, ma a Tofoli e compagni basta gestire il vantaggio. Il tre a zero è una formalità e arriva con l'ennesimo errore di Latina.