Moratti: «Non credevo più nella vittoria»
Mancini: più forti della stanchezza, grande FigoSui singoli: il portoghese è arrabbiato perché gioca poco. Adriano? Ora segni di più
Oggi, l'Inter viene definita invincibile, e allora lo sbarazzino di cui sopra, ovvero Mancini, può gongolare. Anche nelle giornate più complicate, come questa, in cui si è a lungo sofferto al cospetto dell'Atalanta: «Sapevo che sarebbe stata una partita difficile, l'Atalanta gioca bene, noi avevamo una coppia difensiva formata da Andreolli e Burdisso che non avevano mai giocato insieme, e venivamo da una serie di tante partite che ci avevano lasciato un po' di stanchezza. Ma nel secondo tempo siamo venuti fuori alla grande, anche grazie all'innesto di Figo». Ecco, il portoghese è un piccolo caso, ma Mancini è talmente tranquillo che ne parla senza problemi: «Sì, Figo è arrabbiato con me da un po' di tempo perché non gioca con continuità, ma l'importante è che lui faccia il suo dovere quando va in campo: e oggi l'ha fatto, da quel professionista esemplare che è». A Mancini fa eco Moratti: «Figo ha fatto la differenza, perché la classe serve a questo». Il presidente dell'Inter è anche protagonista di un piccolo retroscena riguardante Adriano, tornato al gol e poi scoppiato a piangere per la gioia: «Aveva avuto un atteggiamento sbagliato, e ieri sera gli ho parlato. Anche se è solo un caso che abbia segnato dopo le mie parole. Certo, spero che si abitui al gol e perciò non pianga più». Sulla partita, Moratti ammette un pizzico di scaramanzia: «L'ho vista nascere male, con un'Inter grigia e un'ottima Atalanta. Tanto che a un certo punto mi son detto "ben venga il pareggio". Poi siamo stati bravi, e tutto si è aggiustato». Tutto aggiustato sì, proprio per festeggiare un Natale sereno: «Ma anche altre volte vivevamo Natali sereni, pieni di speranze. Poi abbiamo scoperto che erano speranze inutili, per qualche motivo e non solo per nostra incapacità». La stoccatina non manca, casomai qualcuno dimenticasse. Ma.G.