LUCARELLI (che anche mercoledì l'ha scampata a Genova per una gomitata al doriano Falcone), carica come ...
Ibrahimovic (che comunque ci mette tanto del suo per risultare antipatico agli arbitri) viene cacciato per aver calciato dopo il fischio del fuorigioco. Qualcosa continua a non tornare nel rendimento della "nuova" classe arbitrale. Spesso il gioco duro viene tollerato da fischietti che scattano invece irremovibili per sgarri veniali o atteggiamenti di "lesa maestà" nei confronti loro e dei collaboratori di linea. Insomma nel raduno dell'11 e 12 gennaio Gussoni avrà il suo bel da fare per rimettere in linea una barca che appare sempre più in balia delle procellose acque del campionato più "discusso" del mondo. Il neo presidente dell'Aia chiede con insistenza l'introduzione delle tecnologie, partendo dal rivelatore di linea che dovrebbe evitare errori come quello di Torino-Empoli e di Bologna-Juventus di martedì sera. Insomma nell'era di internet ancora non si riesce a sfruttare l'high-tech per sapere se una sfera di cuio ha varcato o no la linea della porta. È ora di imboccare questa strada. Intanto Gussoni ci mette del suo annunciando che alla ripresa del campionato arbitri e collaboratori saranno collegati da auricolari. Con il quarto uomo in grado di sbirciare a bordo campo una moviola si potrebbe imitare l'esempio della finale mondiale dove Zidane fu punito per la testata a Materazzi grazie al Grande Fratello. Per altre questioni, come la valutazione di fuorigioco a volte millimetrici, la nostra classe arbitrale, ma anche la Federazione e la Lega, dovrebbero battersi in seno a Fifa e Uefa per una chiarezza dei regolamenti. Qualche anno fa il governo mondiale del calcio intervenne sulla questione dell'offside nella direzione giusta. Questa regola fondamentale del calcio fu introdotta sin dagli albori per impedire che un giocatore ricavasse vantaggio dalla sua posizione al di là dei difensori, in quanto lo spirito del gioco è proprio quello di superare gli avversari palla al piede. Allora Fifa e Uefa sentenziarono che doveva essere considerato in posizione irregolare il giocatore che tra se e l'avversario in linea metteva almeno qualche centimetro, quello che veniva definito "spazio di luce". Così veniva considerato in posizione regolare chi partiva in linea con l'avversario. Dopo qualche tempo clamorosa marcia indietro e si è tornati a considerare in fuorigioco chi al di là dei difensori mette anche la punta del naso. Complicando così tremendamente la vita ad arbitri e guardalinee. Per questa nuova impostazione della regola possono così essere considerate azioni irregolari (ma solo dall'occhio elettronico della tv....) azioni bellissime come la "veronica" di Aquilani a Milano (il romanista, che stava rientrando, non aveva ancora riportato la punta dello scarpino al di qua dell'ultimo milanista...) e mercoledì a Torino il tiro al volo di Mancini su punizione di Totti che ha poi portato al rigore giallorosso (uno spicchio di chiappa del brasiliano era rimasta, purtroppo, al di là del difensore centrale del Toro...).