Ottimo secondo posto nel SuperG di Hinterstoder dietro l'americano
Ieri, il ventiduenne di Castelrotto è stato autore di una prova maiuscola a dispetto di condizioni, di pista e di visibilità, assolutamente lontane dall'ottimale. Condizioni uguali per tutti, si dirà, ma nelle difficoltà il carabiniere dell'Alpe di Siusi sembra caricarsi ancor più. Eccolo quindi affrontare quasi con spavalderia l'impegnativo disegno del superG di Hinterstoder su un pendio reso ancor più nervoso dall'esiguo manto nevoso: alla fine, meglio di lui (di 79 centesimi) ha saputo fare solo Bode Miller, più che mai tornato Superman e arrivato così alla terza vittoria stagionale. Per il Nostro, che ha preceduto un mostro sacro dello sci come Hermann Maier, un inizio di stagione con i fiocchi: terzo in discesa a Lake Louise, quarto in supercombinata ed in discesa a Beaver Creek, ieri secondo in superG dopo la parentesi italiana non troppo brillante anche per i postumi della contusione alla tibia rimediata nel gigante del Colorado. Ora che il dolore è solo un ricordo, l'altoatesino è tornato ai livelli di un paio di settimane fa, quelli che l'avevano lanciato in vetta alla classifica generale, segnale inconfutabile della sua continua crescita. Per la serie: il timore che Fill potesse rimanere un incompiuto cominciava a balenare qua e là per il Circo Bianco e non solo, ma la fine della passata stagione e l'inizio di quella attuale stanno smentendo gli scettici. A tutto ciò, va aggiunta davvero un'occhiata alla sua carta d'identità: 22 anni sono pochi davvero per uno che punta a far bene ovunque e che nelle ultime gare ha mostrato lampi di classe anche in gigante e tra i pali stretti dello slalom. Grande giornata per Fill, al suo quinti podio in Coppa del Mondo, ma grande giornata per tutta la pattuglia azzurra, a cominciare da un sontuoso Patrick Staudacher che, grazie all'ottavo posto, conquista il miglior piazzamento in Coppa della carriera. Bene anche Walter Girardi, tredicesimo, e Michael Gufler (18°). E non è finita, con il 22° tempo staccato da Christof Innerhofer, altro talento polivalente per il futuro. Poco dietro sorridono Folorian Eisath ed Alex Happacher, rispettivamente 24° e 27°. «Quello che mi soddisfa di più è la bella prestazione di squadra - ha dichiarato poi Fill, riferendosi ai sette azzurri classificatisi nei primi venticinque -. Ho trovato una pista bella, un vero superG che esalta i valori tecnici. Miller si è dimostrato imbattibile, però è importante rimanere lì in alto e dare continuità ai risultati. Per me è un onore finire tra Miller e Maier, anche se forse potevo fare di più nel tratto piano, Adesso penso al gigante: sono fiducioso, non lo nego». La gara, come detto, è stata vinta da Bode Miller (terzo successo stagionale: unico atleta capace di imporsi più volte in questo mese di Coppa) grazie ad una prova superlativa che conferma la velocità statunitense come la miglior realtà del momento. Poi, dietro Maier, Zurbriggen, Strobl, Büchel e Streitberger a seguire da presso. Oggi tocca ai gigantisti e Fill sarà per l'appunto ancora al via, pronto a stupire insieme ai vari Blardone e Simoncelli. Nel frattempo, la lotta per la classifica generale si sta facendo intrigante non poco: grazie ai 100 punti conquistati ieri, Miller è passato in testa (4040, con Svindal subito dietro (421), quindi Cuche (392) e lo stesso Fill (338). Solo undicesimo, invece, il campione in carica Benny Raich (226), anche ieri lontano dai migliori. Prima di Miller, la valanga americana si era già assicurata la vittoria in campo femminile. Con doppietta, addirittura, nella discesa di Val d'Isere: prima di gran lunga Lindsey Kildow, al quinto successo in carriera, seconda a 1"24 la connazionale Julia Mancuso. Quindi, a 1"44, la svedese Anja Paerson. Elena Fanchini, ventottesima, è risultata la migliore delle azzurre. Fuori dalle prime trenta Daniela Merighetti, Wendy