Il commento

Bastano dieci minuti di intensità «modello Roma» e i giallorossi allungano. Succede tutto insieme sui due campi che contano per l'alta classifica con Torino e Lazio relegate, per una volta, nel ruolo di comprimarie. Dopo trentasette minuti di gioco cambiano infatti all'unisono i risultati nei due stadi «olimpici» che registrano l'allungo delle capoliste. In quello capitolino l'Inter passa in vantaggio con la Lazio, all'ombra della Mole Adriana invece una carambola su Totti manda avanti la Roma sull'onesto Torino di Zaccheroni rimasto in dieci dopo l'espulsione di Franceschini. E proprio lì, Totti, aveva appena sbagliato il suo quarto rigore stagionale: sempre dallo stesso lato, terzo in campionato. Ma il capitano ha dimostrato comunque di esser tornato ai suoi livelli e proprio una sua invenzione aveva innescato l'azione che ha portato poi al rigore: grande palla a scavalcare la difesa per Mancini sul filo del fuorigioco. In vantaggio, col Toro in dieci, la Roma passeggia per tutta la gara non rischiando mai nulla e tenendo saldamente in mano le leve del comando. ma Spalletti non è soddisfatto e deve arrivare il gol di Mancini, sicuramente tra i migliori dei suoi, per chiudere la gara che poi Rosina riaprirà per qualche fulmine finale. Tre punti mai in discussione, con tanto gioco e l'ennesima prova di forza di una squadra che riesce anche a sopperire all'assenza di Perrotta. Spalletti ha trovato ormai la quadratura del cerchio e la squadra gira ormai a meraviglia, con un meccanismi ormai sincronizzati alla perfezione. Spettacolare l'azione che porta al secondo gol giallorosso, lezione di calcio per il modesto Zaccheroni e un segnale forte così per l'Inter che resta comunque lassù... da sola.