Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Addio effetto derby

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Gli spettatori sono pochi di più, il clima è tiepido. Il rinnovato gemellaggio tra le due tifoserie viene interrotto soltanto al momento delle formazioni annunciate dallo speaker. I fischi per i giocatori nerazzurri vivono un crescendo rossiniano, e quanto arriva il nome del tecnico interista Roberto Mancini insorge tutto lo stadio. Non si salvano neppure Stankovic, campione d'Italia con la maglia biancoceleste nel 2000 e Hernan Crespo, 40 gol in due stagioni, e scusate se è poco. Sull'unico maxi schermo funzionante, in curva Sud, passa il filmato della vittoria nel derby: gli olè dello stadio accompagnano la palla ogni qual volta entra in rete. In tribuna Tevere ci sono gli striscioni dei Lazio Club, quello del Sodalizio è rovesciato. La curva Nord manifesta la propria solidarietà ai ragazzi da oltre due mesi sotto custodia cautelare esponendo quattro maglie con i loro nomi. Attaccato alla vetrata c'è un'unica scritta: «Liberateli». All'ingresso in campo delle due squadre, sulle note di «Non mollare mai», lo stadio applaude e si alza in piedi. Sarà solo un fuoco di paglia. La curva canta solo per un paio di minuti, solo per manifestare tutta la rabbia nei confronti di Mancini e Mihajlovic. Poi l'intero settore si siede, accompagnando con qualche brusio le azioni offensive dei giocatori laziali. Il settore riservato ai tifosi ospiti è stracolmo e si esalta ogni qual volta la squadra arriva dalle parti di Peruzzi. «A Roma solo la Lazio» cantano i supporter nerazzurri, «Inter, Inter» è il coro di risposta da parte della curva Nord che di tanto in tanto ricorda la vile aggressione di Lucarelli a Pandev. I cori di scherno dei tifosi laziali, per una notte, riescono anche ad accomunare Vieira e Mihajlovic, che non si sono mai stimati e che oggi sono costretti a sopportarsi, nonostante tutto. L'Inter gioca anche contro il record della Roma, ma è un pensiero che non sfiora minimamente il popolo biancceleste. Ledesma sbaglia un appoggio facile facile, dalle tribune scrosciano timidi applausi: miracolo che solo un gol al derby può regalare. Oddo e Zanetti si danno battaglia sulla fascia, il pensiero corre al prossimo derby di Milano. Dov'è il progetto? Si chiede il tifoso laziale. Il pubblico si gode la partita, ma partecipa ad intermittenza: senza la curva Nord, l'Olimpico diventa uno stadio di simpatizzanti. La passione è un'altra cosa.

Dai blog