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di ALESSANDRO AUSTINI TUTTO all'Olimpico.

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Quello della Capitale, nel quale la Lazio proverà a fermare la corsa dell'Inter. Sarebbe un bel regalo di Natale tra cugini. «Ma non ci aspettiamo nessun favore - ha precisato ieri Spalletti - e dobbiamo pensare solo a fare bene noi. Altrimenti il risultato di Lazio-Inter non ci vedrebbe comunque interessati. Il nostro record è a rischio? Se i nerazzurri lo battessero mi dispiacerebbe, ma faremmo loro i complimenti. Stanno avendo un ruolino di marcia impossibile e sono convinto che quel qualcosa in più che hanno lo faranno valere fino alla fine. Anche se, con tutte le partite che mancano, sette punti sono colmabili». I giallorossi si presentano in Piemonte senza l'infortunato Perrotta e lo squalificato Panucci, due defezioni messe in preventivo. Così come le assenze di Vucinic, Aquilani, Faty e Martinez. In panchina ci sarà il giovane mediano Marsili ma questa non è certo una novità. La buona notizia è il completo recupero di Chivu, che ieri si è allenato solo in palestra. «Gioca» ha assicurato Spalletti, scacciando via tutti i dubbi. A sorpresa il tecnico ha deciso di portare con sé anche il convalescente Ferrari. Dopo l'infortunio al ginocchio il difensore non si è mai allenato coi compagni, «ma è pronto per giocare cinque minuti nel caso ce ne fosse bisogno. Mi fa piacere che sia voluto venire con la squadra». E non sarebbe un delitto se in quei cinque minuti riuscisse a rimediare anche un cartellino giallo: salterebbe la gara col Cagliari, che non avrebbe comunque giocato, e tornerebbe a piena disposizione per la ripresa del campionato dopo la sosta. Di necessità virtù. Per la seconda volta in campionato la Roma partirà senza Perrotta dall'inizio: era successo con l'Atalanta ma Spalletti tornò sui suoi passi nell'intervallo: fuori Montella dentro il campione del mondo. Stavolta non potrà farlo e dovrà affidarsi a Virga per coprire la falla sulla trequarti. L'esterno di Monterotondo appare in vantaggio su Rosi per ricoprire il ruolo di ala destra. Ieri l'allenatore li ha provati entrambi: possibile anche una staffetta tra i due «cocchi» di Bruno Conti. A fare il Perrotta ci penserà Taddei, «che sta diventando un giocatore perfetto», sulla sua sinistra il connazionale Mancini. Montella continuerà a riscaldare la panchina e forse a riscaldarsi senza che gli venga chiesto. «Quando abbiamo giocato con lui e Totti insieme abbiamo avuto dei problemi» ricorda l'allenatore giallorosso. Più chiaro di così? Scontato il resto della formazione: De Rossi e Pizarro in cabina di regia, difesa con Cassetti al posto di Panucci, Mexes e Chivu coppia centrale e Tonetto a sinistra, Doni a difendere i pali. Di fronte ci sarà un Torino, privo degli squalificati Di Loreto e Cioffi, che nelle ultime cinque giornate a viaggiato a una media da Champions League: quattro successi e un pareggio a San Siro col Milan. «Sono una squadra pericolosa - avverte Spalletti - perché Zaccheroni ha ricreato la moralità nel gruppo e una base solida sulla quale costruire sopra». Nella vigilia di Torino-Roma c'è spazio anche per tornare sulle parole allusive di Zamparini dopo la batosta rimediata dal Palermo. «Si è spiegato male - dice il tecnico toscano - io lo conosco bene e probabilmente, visto che parla molto dà la possibilità di essere interpretato male. Durante l'assemblea di Lega ci ha fatto complimenti, poi alcune persone a lui vicine ci hanno assicurato che non voleva alludere a niente. Anche perché sarebbe stato molto grave». Caso chiuso, anzi mai aperto. Le scorie delle polemiche post-Catania hanno già creato abbastanza turbative.

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